Il Fatto Quotidiano intervista la psicanalista Simona Argentieri: «Tra rifiuto dei problemi del mondo, insofferenza alle frustrazioni, egoismo e narcisismo, siamo arrivati impreparati all’emergenza»
Il Fatto Quotidiano intervista la psicanalista Simona Argentieri, docente dell’Associazione italiana di Psicoanalisti e dell’International Psychoanalytical Association.
«Tra rifiuto dei problemi del mondo, insofferenza ad ogni frustrazione e illusione che tutto sarebbe andato per il meglio, siamo arrivati del tutto impreparati all’emergenza».
In pratica, a fregarci, è stata la negazione dei grandi problemi mondiali e la convinzione che tutto possa risolversi senza il nostro intervento.
«Oscillavamo tra la negazione di enormi problemi (dalle guerre alle migrazioni al disastro climatico) e una sorta di voluta illusione che tutto si sarebbe aggiustato senza la nostra partecipazione. In più, aggiungerei, l’intolleranza verso ogni limite ai nostri desideri (vissuti come diritti). Il piccolo egoismo quotidiano, il narcisismo».
Sono tutti elementi che producono rabbia diffusa contro il mondo, spiega.
«Ora c’è il rischio della ribellione alle regole restrittive».
Ognuno di noi sta cercando di difendersi in qualche modo. La paura può essere uno stimolo ad attivare le nostre risorse ma c’è anche l’eccesso di legittima difesa.
«Anzitutto il diniego, l’atteggiamento spavaldo del fregarsene, del gridare all’esagerazione. In secondo luogo l’atteggiamento fobico che ha portato a episodi orrendi di caccia all’untore, dove si usa la rabbia come difesa dall’angoscia».
La Argentieri parla anche del possibile impatto della quarantena sui rapporti familiari.
«Immagino che vedremo di tutto. Da un lato c’è la speranza che questo sia un momento di riscoperta dell’intimità, di valori primari di dialogo e unione. Dall’altro la famiglia potrebbe diventare il luogo massimo dell’insofferenza, il posto dove scaricare rabbia, lanciarsi accuse reciproche. Per molti di noi il ‘fuori’ era un importante mezzo di bilanciamento. Di investimento intellettuale ed emotivo, essenziale per non mettere in prima linea i deficit dei rapporti di coppia o le difficoltà tra genitori e figli. Mancherà anche quella preziosa ‘zona intermedia’ che sono i rapporti con gli amici. Non nascondiamoci che la situazione è molto dura».