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Il cammino “neocatecumenale” che ha diffuso il virus nei paesi chiusi da De Luca

I fedeli si riunivano per chiedere la protezione dal virus. Hanno partecipato tre parroci e un uomo di 76 anni che è morto. 16 i casi accertati tra Sala Consilina, Caggiano, Polla e Atena Lucana

Il cammino “neocatecumenale” che ha diffuso il virus nei paesi chiusi da De Luca

Quattro interi comuni in quarantena forzata, per ordine del governatore Vincenzo De Luca. Per colpa dei praticanti del cammino neocatecumenale, che il Presidente della Regione ha riassunto con “un predicatore”. Nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno, si fanno i conti e si ricostruiscono i link dei 16 casi di positività al coronavirus accertati tra Sala Consilina, Caggiano, Polla e Atena Lucana.

E’ in piccolissimo la dinamica del famigerato “paziente 31” coreano, la signora infetta che andando a due funzioni della sua setta aveva dato il via ad un “cluster” di contagio da 3.600 persone. Nel salernitano invece la diffusione del contagio è partita dallo svolgimento di due ritiri spirituali tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

Al primo incontro, svolto in un hotel di Atena Lucana a fine febbraio, hanno partecipato circa venti persone tra cui tre parroci. I partecipanti sono praticanti del cammino neocatecumenale, un percorso religioso durante il quale i fedeli si radunano per la lettura del Vangelo, la catechesi, la celebrazione eucaristica e la distribuzione dell’ostia. A questo primo incontro ad Atena Lucana ha partecipato un 76enne di Bellizzi, morto la settimana scorsa e risultato positivo al Covid-19. Tra le persone contagiate non ci sono dipendenti dell’hotel, ma sono invece risultati positivi un parroco, e alcuni fedeli.

La comunità, si è riunita nuovamente all’inizio di marzo, ma stavolta all’interno della chiesa San Rocco di Sala Consilina. Sono stati ricostruiti i contatti diretti dei contagiati e individuate oltre 100 persone, compreso un nucleo familiare che aveva raggiunto il Vallo di Diano dopo un periodo di permanenza in Lombardia. La scorsa settimana, due persone della comunità religiosa di Sala Consilina sono inoltre andate sul monte Balzata, fuori al santuario di San Michele, per suonare e cantare una preghiera al santo patrono della cittadina, affinché proteggesse la comunità dal virus.

Ora i quattro comuni sono “blindati”. “Si rimane davvero indignati – ha detto ieri De Luca – di fronte a questa irresponsabilità che ha prodotto decine di contagi. Ho dato mandato all’Asl di procedere alla denuncia penale di quanti hanno promosso o partecipato a questa iniziativa per il danno enorme che ha prodotto sulla pelle di migliaia di cittadini, di migliaia di medici e infermieri impegnati all’ultimo respiro nella battaglia contro la diffusione del contagio”.

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