AS ripercorre le scelte di programmazione sbagliata: da Valverde ad Abidal, la crisi blaugrana si concentra sulla programmazione del mercato
Undici giocatori per giocarsi la Champions contro il Napoli. Il numero al centro delle polemiche che stanno spaccando i blaugrana da settimana: da un lato lo spogliatoio, dall’altro la dirigenza e la programmazione della campagna acquisti di Abidal.
Ad oggi – scrive AS – il Barça ha due portieri sani, Neto e Ter Stegen, e altri 12 giocatori della prima squadra: Semedo, Umtiti, Lenglet, Junior, De Jong, Busquets, Rakitic, Vidal, Arthur, Messi, Griezmann e Braithwaite. Vidal e Busquets però saranno squalificati per il Napoli. E Braithwaite, preso a mercato chiuso, non può giocare in Europa.
AS ripercorre un po’ le tappe della bufera: a settembre 2017, poco dopo l’arrivo a Barcellona, Valverde avvertì: “Non mi piacciono le rose molto lunghe”. C’era il direttore sportivo Robert, poi Abidal e Ramon Planes al secondo anno. La squadra è passata da esile a traballante.
Il Barça ha rinunciato a Todibo e Aleñá questo inverno. La decisione sul centrale sembrava già rischiosa mentre per il secondo c’era qualche ragione: a centrocampo c’era un po’ di sovraffollamento.
Ma il vero mistero è in attacco: con Suárez infortunato e Dembélé inaffidabile dopo l’infortunio a Dortmund, il club ha deciso di vendere a Carles Pérez e non fare ulteriori acquisti. Dembélé s’è infortunato di nuovo. Solo allora il Barça reagisce, ma a quel punto Braithwaite non poteva più essere utilizzato in Champions League.
Ci si è messa anche la fatalità. Sergi Roberto e Jordi Alba infortunati. E in Champions League, le prospettive per il ritorno col Napoli sono preoccupanti. Busquets e Vidal sono squalificati, Braithwaite non può giocare e non è certo che per allora recuperino Alba e Sergi Roberto.
Il Barça ha solo tre centrali della prima squadra e uno di loro, Umtiti, ha problemi cronici al ginocchio sinistro. In attacco Messi e Griezmann sono gli unici giocatori della prima squadra che possono giocare entrambe le competizioni. Ansu è ancora solo una alternativa. “Questo è…”, ha detto Busquets dopo il match, col Napoli. E a volte non è necessario aggiungere altro, chiude AS.