ilNapolista

La preside della scuola classista di Roma è di origini napoletane e litigò con Alemanno sugli immigrati

Un caso oggi su tutti i quotidiani. Da un lato i ricchi, dall’altro i poveri. Il documento, scovato in rete, finisce nella bufera e l’istituto lo cancella

La preside della scuola classista di Roma è di origini napoletane e litigò con Alemanno sugli immigrati

Da un lato ci sono i ricchi, da un altro, ma sempre lì vicino, la loro servitù. Da un altro lato ancora i ceti più bassi, gli ultimi. Potrebbe essere la perfetta rappresentazione che è balzata agli occhi di chi ha letto la presentazione della scuola di via Trionfale, a Roma, per i suoi nuovi iscritti. Un’auto presentazione che ieri ha destato un gran clamore e che oggi è finita sulle pagine di tutti i quotidiani.

E’ accaduto che l’istituto comprensivo via Trionfale ha sul suo sito internet, dal 2011, tra l’altro, una relazione in cui presenta se stessa. Lo fa in questo modo:

«La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il plesso di via Assarotti, situato nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario, accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa. E conta, tra gli iscritti, il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana».

C’è poi il plesso di via Vallombrosa. Nella cui descrizione era scritto fino a ieri, con maggior dettaglio:

«Il plesso sulla via Cortina d’Ampezzo accoglie prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell’alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti, e simili)».

Per una denuncia di Leggo, la questione è arrivata non solo sulle prime pagine dei quotidiani, ma anche sulla scrivania del ministro Azzolina, che, naturalmente, ha condannato l’operato della scuola come non inclusivo.

Nella bufera che si è scatenata, la scuola ieri sera ha cancellato il documento dal suo sito. Non si è però scusata. Repubblica scrive:

“per le maestre, i professori e i genitori del Trionfale quella pubblicata sul sito era «una mera descrizione socioeconomica del territorio secondo le indicazioni del ministero» e «non c’era alcun intento discriminatorio»”

Che c’entrano le indicazioni del Ministero? Succede che ogni anno tutti gli istituti scolastici devono elaborare il Rav, cioè il Rapporto di autovalutazione che serve a descrivere le scuole, le loro carenze e i punti di forza e anche chi ne fa parte. E’ il documento che poi va a completare l’offerta formativa che ogni genitore che si appresta a cercare informazioni su dove iscrivere i propri figli va a guardare nei rispettivi siti delle scuole. Ma nessuno indica agli istituti come redigerlo. Da qui episodi come quello della scuola di Roma.

Che, però, mostra un paradosso, e cioè che a guidarla sia Nunzia Marciano, 58enne di origini napoletane ma romana di adozione che è nota per aver battagliato quando dirigeva la scuola Pisacane della Capitale.

Era il 2010 e la sua scuola aveva il 90% di studenti immigrati tra gli iscritti. All’epoca attirò le critiche del sindaco di Roma Alemanno e costrinse la Gelmini a emanare la circolare che stabiliva il tetto del 30% di immigrati in classe.

Da un simbolo del genere ci si sarebbe potuti aspettare maggiore attenzione al controllo dei documenti pubblicati online sul sito della sua scuola.

 

ilnapolista © riproduzione riservata