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A Marsiglia il Napoli ostenta gioco e sicurezza (e vince pure: 0-1). Elmas bell’acquisto

Si vedono ondate del Napoli verticale di Ancelotti che va in gol con la classica azione Insigne-Callejon-Mertens (che segna). Milik nota dolente della serata. Bene Younes e la fase difensiva

A Marsiglia il Napoli ostenta gioco e sicurezza (e vince pure: 0-1). Elmas bell’acquisto

Più convincente rispetto al Liverpool

A Marsiglia si impone un Napoli ancora più convincente rispetto a quello che a Edimburgo ha dato tre palloni al Liverpool campione d’Europa. Al Velodrome è stata partita più vera (fin troppo), contro un avversario certamente meno attrezzato (anche se ai Reds mancava il tridente d’attacco) ma più determinato e anche nervosetto nel finale. Il Marsiglia di Villas Boas festeggiava i 120 anni. Il Napoli non solo ha vinto, ma soprattutto ha mostrato grande autorevolezza e personalità. Alla squadra di Villas Boas ha concesso i primi minuti, come si fa con una provinciale. Dopodiché è salita in cattedra la mediana dai piedi buoni e dal cervello fino del primo tempo: Fabian Ruiz e il macedone Elmas che ha mostrato controllo di palla, visione di gioco, personalità, temperamento. A soli 19 anni.

Il colpo del cobra

Ancelotti ha in mente il Napoli in grado di mettere alle corde dell’avversario con accelerazioni mortifere. Il colpo del cobra. Il calcio in verticale che si è illuminato con l’azione di prima che ha messo Insigne solo soletto davanti a Mandanda su assist di Callejon: il portiere ha respinto. E siamo solo ai primi di agosto. E, soprattutto, qui il Napoli risente della mancanza di colpi di mercato. Si percepisce che manca qualcosa. Gli uomini d’attacco attualmente in rosa non hanno queste caratteristiche, tranne Younes. Nel finale del primo tempo è arrivato il gol, ed è arrivato su azione classica, potremmo definirla anche storica (a conferma che il Napoli ha più varianti): taglio del campo di Insigne per Callejon, tocco all’indietro per Mertens e tiro a incrociare sul secondo palo.

Bel gol anche in un’amichevole. Le reti contano, vincere conta. Ma il Napoli ha soprattutto esibito un impianto di gioco solido, maturo, che ha retto anche nel secondo tempo che si è aperto con sei sostituzioni: fuori Ghoulam, Fabian, Manolas, Luperto, Milik, Elmas; dentro Mario Rui, Younes, Gaetano, Chiriches, Maksimovic, Verdi: col ritorno di Callejon a centrocampo con Gaetano. Ancora piedi buoni in mezzo al campo. Il Napoli non risente minimamente dei cambi. Mertens centravanti. Molto bene Younes il migliore nel secondo tempo. 

Milik nota dolente

Il Napoli ha sfoderato sicurezza nel possesso palla difensivo, ha più volte eluso con autorevolezza il pressing avversario. Qualità che la squadra di Ancelotti aveva messo in mostra che contro il Liverpool. Fabian e Elmas sempre pronti ad abbassarsi per far ripartire l’azione. Zielinski è rimasto in albergo per un attacco febbrile. E ancora una volta, dopo Edimburgo contro il Liverpool, ha giocato un’altra partita molto attenta in fase difensiva.

La note dolente della serata è certamente Milik: il polacco è parso estraneo alla manovra, un pesce fuor d’acqua. In parte lo è stato anche Mertens che però ogni tanto si è acceso, come in occasione del gol. Nervosismo nel finale con scaramucce tra Insigne e Payet dopo un allaccio del francese su Younes, Lorenzo rimedia uno schiaffo ma l’attaccante del Marsiglia non viene espulso. Entrambi ammoniti.

Se il buongiorno si vede dal mattino, l’acquisto di Elmas potrebbe sorprendere. Bene, molto bene, anche Manolas. Da Marsiglia arriva le conferma che il Napoli di Ancelotti c’è, ed è molto strutturato. Così come è chiara l’idea di gioco. Il Napoli va in gol in maniera classica, ma. gioca in verticale, è sempre pronto a ribaltare l’azione. Ora servono quei due ritocchi in grado di assecondare le idee e il calcio di Ancelotti.

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