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Il Guardian a Mourinho: “Consideri filosofi gli allenatori d’attacco, ma ora fai il commentatore tv”

In tv José era disgustato di fronte alla disfatta del Chelsea di Lampard. Ma – scrive il quotidiano – il tuo calcio è superato. Ora in Premier anche le piccole giocano diversamente

Il Guardian a Mourinho: “Consideri filosofi gli allenatori d’attacco, ma ora fai il commentatore tv”

“I filosofi sono qui per rimanere”, scrive il Guardian nella copertina dello sport di oggi. Un pezzo a firma Jacob Steinberg sulla diatriba tra fautori del calcio oggi démodé – da Mourinho ad Allardyce – e i cantori del football moderno, d’attacco, in cui si costruisce da dietro, i difensori centrali sono liberi di avanzare e non si piazzano autobus in area di rigore. Una filosofia che ha in Guardiola, Klopp Pochettino i suoi principali ambasciatori ma che nella Premier sta contagiando anche altri club come il Norwich che ha perso 4-1 ma che è andata a giocarsela ad Anfield Road contro i campioni d’Europa del Liverpool. Nell’articolo, tra gli altri, è citato anche l’Aston Villa che ha dato spettacolo in casa del Tottenham fino all’ingresso di Eriksen. Il nuovo calcio sta contagiando anche i piccoli club

Insomma il vecchio calcio inglese sta perdendo adepti. E José Mourinho, domenica pomeriggio, nelle vesti di commentatore televisivo, è inorridito di fronte al naufragio a Old Trafford del Chelsea di Frankie Lampard. Mai e poi mai lui avrebbe giocato un big match in trasferta così a viso aperto. E infatti, gli riconosce il Guardian, nella stagione 2004-2005 i suoi Blues subirono appena 15 reti. Il Guardian lo descrive disgustato nel constatare come sia stato semplice per il Manchester United (che ha vinto 4-0). Lampard fu una pedina chiave di quella squadra ma evidentemente anche lui vuole allontanarsi da quell’idea di calcio pragmatico e non considera sporco il calcio dei filosofi.

Il finale è piuttosto duro: “il calcio di Mourinho appartiene a un’altra epoca il cui incantesimo è finito a Manchester dove lui si è rivelato incapace di adattarsi e di lasciare che i calciatori si muovessero senza guinzaglio. Il suo primo istinto è quello di difendersi ma Klopp, Guardiola e Pochettino hanno mostrato ai. tifosi, ai giocatori e ai presidenti la bellezza e il fascino del calcio d’attacco con i portieri che agiscono da playmaker, difensori con licenza di andare e schemi d’attacco perfetti. È il football dell’era moderna. Mourinho ne diffiderebbe. Potrebbe pensare che ci sono troppi poeti e filosofi ad allenare in Premier ma lui adesso la domenica pomeriggio se ne sta seduto in uno studio tv, mentre Lampard è a bordo campo”.

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