ilNapolista

Lotito: “Quelle cene e i biglietti ai magistrati? C’era un sacco di gente”

Intervista a Repubblica: «Io sono un uomo delle istituzioni, se una richiesta istituzione di biglietti noi dobbiamo darli»

Lotito: “Quelle cene e i biglietti ai magistrati? C’era un sacco di gente”

Che ci faceva Lotito alle cene dei magistrato che decidevano le nomine? Repubblica intervista il presidente della Lazio, con Goffredo De Marchis. Lotito annuncia che querela tutti.

Ma non nega di aver partecipato a quelle cene, ma nega il coinvolgimento in certi discorsi:

“Magari erano dei compleanni, degli anniversari. C’era un sacco di gente. Io non ho mai partecipato a riunioni in cui si discuteva di posti nelle procure. Con quale ruolo avrei potuto farlo?”

Sui biglietti delle partite dati ai magistrati risponde:

“Guardi che io sono uomo delle istituzioni del calcio. Se arriva una richiesta istituzionale bisogna rispondere. Siamo obbligati a darli. Non è che mi sveglio la mattina e distribuisco biglietti. Non decido io. Funziona così. Poi con i magistrati e gli avvocati abbiamo dei rapporti, vengono a Coverciano, giocano partite benefiche”.

Lotito ammette di aver dato tre biglietti a un magistrato ma non accetta di essere implicato nell’inchiesta:

“Non so nemmeno di cosa parlavano. I biglietti li dà la Lega calcio, li dà il Coni. Malagò distribuisce biglietti a tutti. Allora che facciamo con lui? La tribuna autorità è sempre piena e so’ tutti regali. Ma poi io che parlo con Lotti… Questo è incredibile. Ci siamo sempre fatti una guerra fratricida”.

I biglietti, secondo Lotito, non sono un buon motivo per essere coinvolto:

“Con tutte le rotture di scatole giudiziarie che c’ho. Le avrei risolte se ci fosse stato uno scambio, non crede?”

Il suo nome, dice, viene tirato in ballo solo perché “fa audience”, ma “il resto sono tutte stupidaggini. E tre biglietti per una partita”.

ilnapolista © riproduzione riservata