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Spalletti: «Condanno il razzismo da stadio senza condizioni»

«La sentenza del Giudice Sportivo? È un peccato colpire la totalità dei tifosi, ma accettiamo volentieri San Siro chiuso se serve a vincere la battaglia contro il razzismo».

In conferenza stampa

Luciano Spalletti in conferenza stampa a due giorni dai fatti di Inter-Napoli. Le dichiarazioni più significative del tecnico nerazzurro: «Parlando della partita, mi viene da dire che il risultato non è dipeso dal contesto. La cosa più importante, però, è condannare certi comportamenti. È giunto il momento di dire basta, per tutti gli episodi che succedono negli stadi, dai cori di razzismo, discriminazioni, inneggiare a tragedie come Heysel e Superga, prendersela con un allenatore o un calciatore per una qualsiasi motivazione».

La posizione dell’Inter: «Noi siamo una società aperta a tutti i colori, a tutte le razze, a chiunque voglia venire a contatto con la nostra realtà. La sentenza del Giudice Sportivo? Non bisogna penalizzare tutti gli sportivi che vengono allo stadio con bambini, famiglie, che magari preferiscono stare allo stadio, è un ambiente che dà sentimento e gioia, colpirli tutti non è una cosa giusta. Si colpisce l’80-90% dei tifosi, a noi dispiacerà giocare a porte chiuse, ma se il premio è quello di andare a fare qualcosa per vincere questa battaglia lo facciamo volentieri, è una cosa che accettiamo. Ci sembra corretto il fatto di andare ad avere un comportamento differente, dobbiamo vivere le partite diversamente, come fanno in diversi Paesi».

Prosegue Spalletti: «È fondamentale iniziare questo percorso, bisogna dire basta. Quali siano le soluzioni da attuare è un’altra cosa, io devo avere un comportamento corretto quando saluto gli avversari a fine partita, fare discorsi corretti in conferenza stampa, è la continuità di comportamenti che fa la differenza, devo stare attento a questo. Sono stato squalificato per eccesso di esultanza, probabilmente ho sbagliato e migliorerò. Ci sono ruoli, è la competenza nella propria professione che fa la differenza».

Lo stop del campionato

«Fermarci potrebbe essere una soluzione momentanea, però bisogna fare qualcosa di più. Sono tanti gli episodi già successi. Per Koulibaly ci dispiace, glielo abbiamo già detto e siamo con lui, così come con tutti quelli che vengono presi di mira durante le partite».

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