Il Napoli ha bisogno del ricambio generazionale, ma Hamsik, Mertens e Callejon sono un patrimonio tecnico che potrebbe aiutare la crescita dei giovani.
Superare i propri limiti
Ho letto con interesse l’articolo del mio amico Mario Colella sul superamento del modello dei bravi ragazzi per migliorare i risultati sportivi. Mi ha fatto pensare al famoso discorso di Conte sullo sputare sangue in campo. Penso, credo come Mario, che lo sport sia superamento dei propri limiti, sia fisici che tecnici ma non penso che sia necessario essere conflittuali ed egoisti per vincere soprattutto negli sport di squadra.
È interessante a questo proposito rileggere “Click – The magic of instant connection” in cui Ori e Rom Brafman ripercorrono le vicende di una squadra universitaria di basket in cui il fare gruppo dei giocatori oltre il campo portò a risultati superiori a quello che i singoli giocatori di quella squadra riuscirono ad ottenere una volta fuori da quel contesto. Riflettendo sul valore individuale dei giocatori del Napoli, molti commentatori concordano nel ritenere il Napoli una squadra che va al di là dei propri limiti. Ciò è confermato sia dal rapporto tra risultati conseguiti e monte ingaggi, ma anche dalla crescita continua di valore dei giocatori del Napoli.
Liverpool è stata solo una partita
La sconfitta con il Liverpool, come dice Mario, ha riaperto la ferita ancora bruciante della perdita dello scudetto. Tacendo sul nostro tricolore mancato – che mi spingerebbe a scrivere come Pasolini “Io so…” o a rievocare l’Oliviero Beha di “Crescete e Prostituiteve” -, sposo la linea di Ancelotti, bravissimo a togliere alibi alla squadra. Questa linea, adottata anche dal Napolista, credo sia benefica nel lungo corso, ma penso che un passo necessario nel calcio sia ritornare ad applaudire anche chi arriva secondo e aiutarlo a rialzarsi. Lo abbiamo fatto con le ragazze della nostra pallavolo, lo facciamo in tutti gli sport olimpici. Il Liverpool sconfitto a Napoli non ha fatto al San Paolo una partita superiore a quella che il Napoli ha fatto a Liverpool. Il Liverpool al San Paolo non ha mai tirato in porta, ma non credo che si possa parlare di rottamazione per i reds.
La partita di Liverpool va analizzata con attenzione ma resta una sola partita. Il Napoli è sparito dopo il semi-azzoppamento di Mertens; Hamsik non riusciva neanche a fare fallo tanto era sovrastato dai centrocampisti del Liverpool. Credo che Ancelotti abbia ricevuto indicazioni utili da quella partita; forse a Liverpool sarebbe stato più utile schierare Milik dal primo minuto per provare a far risalire la squadra – e magari Rog con Allan per dare battaglia. Ma perché pensare che il nostro capitano non possa essere giocatore fondamentale in tante altre partite?
Non lasciamoci guidare dall’emozione negativa che stiamo vivendo: il Napoli ha bisogno di un ricambio generazionale ma Hamsik, Callejon, Albiol sono un patrimonio di conoscenze tecniche e tattiche che va mantenuto in organico per aiutare la crescita futura. Uno degli aspetti che hanno permesso alla Juventus di dominare il calcio Italiano ed al Napoli di andare oltre i propri limiti è l’esistenza di una continuità assente in altre società. Le continue rifondazioni Milanesi e Romane dovrebbero essere un monito al desiderio di stravolgere per dimenticare Firenze.