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Sconcerti: «Ronaldo non gioca male, ma è chiuso nel suo mondo»

Il commento sul Corriere della Sera: «La Juventus è molto più forte delle squadre di Serie A, ma sta facendo a meno di Ronaldo».

Sconcerti: «Ronaldo non gioca male, ma è chiuso nel suo mondo»

Il commento sul Corriere della Sera

Tre partite, zero gol. Il caso Cristiano Ronaldo rientra nella normalità delle cose, se non fosse che l’arrivo del fuoriclasse portoghese ci è stato presentato, raccontato, venduto, come una specie di svolta storica per il nostro calcio. Un appuntamento che finora è stato ancora rinviato, l’ex Real Madrid è rimasto a secco anche a Parma e qualcuno comincia ad analizzare la situazione in maniera più critica.

Come Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, che commenta così la partita del Tardini: «Ronaldo non segna ancora, è un dato più che una croce, che tiene dietro di sé forse tutto uno stato mentale. Cristiano non gioca mai male, direi anzi che cresce di partita in partita, a piccole dosi, ma non è in nessun territorio. Gioca da solo, dentro il suo mondo di fuoriclasse eccentrico».

L’editorialista continua: «Cristiano sembra la risposta a un manuale, non a un buon calcio effettivo. La Juve ne ha fatto comunque a meno un’altra volta con serenità. Ma al di là della grandezza della squadra, si notano afasie che possono diventare importanti. La prima è avere il 50 per cento della fase di attacco compressa in un grande attaccante che non ha gli stessi nervi della squadra. Cuadrado aggiunto ad Alex Sandro, cioè la fine della difesa a tre, costa poi problemi. La Juve ha preso 3 gol in 3 partite, ha subito abbastanza spesso l’avversario. Forse si avverte perfino un effetto Szczesny, che non vale ancora Buffon e lascia alcuni particolari agli avversari».

Il caso-Dybala

Infine, il rapporto con Paulo Dybala. Anche noi, ieri, abbiamo scritto dell’attaccante argentino, riportando un pezzo di Repubblica. Oggi Sconcerti spiega: «Bisogna trovare una soluzione: così, la somma algebrica con Ronaldo mette un po’ a disagio. Va anche aggiunto che si avverte una distanza netta tra la Juve e tutte le altre del campionato. Si ha anzi l’impressione di trovarsi davanti a una squadra molto umile in rapporto alla propria qualità e differenza. È una Juve forte e a volte un po’ squilibrata dai suoi  stessi cambi. Sotto questo aspetto la vera sorpresa è Bernardeschi. Se Dybala e Douglas Costa stanno fuori è quasi solo colpa sua».

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