ilNapolista

Su due corner (su quattro), il Napoli ha rischiato di prendere gol dalla Lazio

Prima Hamsik e poi Koulibaly sono stati poco reattivi: com’è cambiato il sistema difensivo del Napoli su palla inattiva.

Su due corner (su quattro), il Napoli ha rischiato di prendere gol dalla Lazio

Cross dalla sinistra

Riavvolgendo il nastro di Lazio-Napoli, abbiamo trovato tre occasioni realmente pericolose per la squadra di Inzaghi: il gol di Immobile, e i due calci d’angolo nella ripresa, conclusione fuori misura di Immobile sul secondo palo e palo di Acerbi. Su quattro corner concessi, in due occasioni il Napoli ha rischiato di compromettere una partita di buon livello, con un risultato non netto ma meritato nel computo finale delle occasioni. La stessa tabella degli expected goals (qui) segnala che le grandi occasioni della Lazio fanno riferimento soprattutto ai due corner in questione. La produzione offensiva della squadra di Inzaghi non è andata oltre, ma le due chance mancate sono davvero colossali.

Proprio per questo motivo, abbiamo cercato di capire se il Napoli di Ancelotti ha problemi strutturali nella difesa su palla inattiva. La sensazione è che ci sia effettivamente qualcosa da rivedere, ma è un discorso di pura reattività più che un bug di sistema. Vediamo perché.

Il gol fallito da Immobile

In casi come i calci piazzati, i frame statici più che le animazioni ci aiutano a comprendere il dispositivo difensivo e offensivo. Il Napoli è schierato con una linea a quattro, a zona, preposta ad assorbire gli inserimenti da dietro. Poi ci sono due marcature a uomo a centro area, più un terzo uomo più per le ripartenze che per le chiusure. È un sistema misto, differente rispetto al passato. Ed è anche rischioso, sei uomini contro sei all’interno dell’area di rigore.

Su cross dalla sinistra, Parolo (in basso) spizza il pallone verso il centro, anticipando Hamsik che non riesce a chiudere velocemente sul colpo di testa. Marek è in ritardo, era il laterale destro della linea a zona, come vediamo da questo fermo immagine non contrasta nemmeno fisicamente Parolo che prolunga la traiettoria del cross che quindi va velocemente verso l’area di rigore e viene ulteriormente toccato da Koulibaly. A quel punto, Immobile ha spazio sulla destra perché Mario Rui è venuto ad accorciare verso la palla; come detto sopra, è un errore di reattività più che di sistema. Immobile si ritrova un pallone abbastanza comodo, Mario Rui si gira velocemente ma non può coprire il palo. Immobile cicca il tiro con il sinistro e la palla va fuori. Non era una conclusione facile, c’era poco angolo con il sinistro ma la porta era vicinissima.

Rileggendo, quindi, notiamo due problematiche: ingenuità di Hamsik e errore “indotto” di Mario Rui dopo il doppio tocco. Buoni posizionamenti, letture non efficaci. Succederà la stessa cosa anche con Koulibaaly su Acerbi, qualche minuto dopo.

Il palo di Acerbi

Stessa impostazione, diverso numero di uomini. Il Napoli ripropone la linea a difesa della porta di Karnezis, solo che questa volta la squadra di Ancelotti è tutta nella sua area di rigore. Del resto, siamo nel recupero. Gioco delle coppie al centro, Albiol più avanti e non posto orizzontale rispetto a Koulibaly che legge troppo lentamente la traiettoria di Luis Alberto. La palla gira verso Acerbi che non ha nemmeno bisogno di saltare perché non ha marcatori che possono anticiparlo. Anzi, Albiol e Koulibaly finiscono per scontrarsi a vicenda, solo che lo spagnolo è in supporto in uno spazio non suo, mentre Kalidou è proprio in ritardo.

L’ex difensore del Sassuolo anticipa seccamente tutti, colpo di testa a botta sicura e palla sul palo. La rabbia di Karnezis al termine dell’azione rafforza ulteriormente il concetto: il Napoli aveva predisposto un sistema proprio per evitare di soffrire la giocata sul primo palo. E per due volte (su quattro) il primo palo è stato perso, da Hamsik e da Koulibaly.

Ovviamente si tratta di una nostra sensazione, c’entra anche la bravura dell’avversario: ad esempio Parolo, sulla spizzata del primo corner, sbuca letteralmente alle spalle di Hamsik, fa un movimento inatteso e difficilmente leggibile. Come dire: Marek poteva e doveva fare meglio, ma anche il centrocampista della nazionale ha trovato una soluzione intelligente. Da questo punto di vista, Ancelotti può pensare di migliorare, gli errori di sabato – anche quello sul gol di Immobile – non sembrano legati a sofferenze strutturali quanto ad una condizione non ancora ottimale. E per condizione, in questo caso, intendiamo quella puramente atletica e quella riferita alla comprensione del nuovo sistema. Due cose che dovrebbero andare di pari passo, al netto delle distrazioni individuali.

 

ilnapolista © riproduzione riservata