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Sarri a un passo dal Chelsea, ora Higuain potrebbe seguirlo

La Gazzetta e la Stampa ricostruiscono la suggestione della reunion a Stamford Bridge: la Juventus pronta a ripercorrere a ritroso l’operazione dell’estate 2016.

Sarri a un passo dal Chelsea, ora Higuain potrebbe seguirlo
Sarri e Higuain in una foto di Matteo Ciambelli

Gli articoli della Stampa e della Gazzetta dello Sport

Maurizio Sarri al Chelsea è una virtuale certezza dei giornali italiani (e non solo). La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina racconta degli allenatori con esperienza in Serie A emigrati all’estero (Mihajlovic sarà il nuovo tecnico dello Sporting Lisbona, da qui lo spunto), e spiega che il club londinese ha quasi ultimato la transizione da Conte all’ex Napoli.

Per Sarri, contratto da 6 milioni l’anno. Gianfranco Zola lo accompagnerà come “guida” nell’universo-Chelsea. Anche La Stampa racconta più o meno la stessa vicenda, aggiungendo che Sarri sarà a Londra in questi giorni per formalizzare definitivamente l’accordo. 

Da qui parte la suggestione di mercato per la reunion con Gonzalo Higuain. Che, nel frattempo, si sta allontanando sempre più dalla Juventus. Ne abbiamo parlato, ne abbiamo scritto nei giorni scorsi (qui e qui, per esempio). Non è un mistero che i bianconeri abbiano deciso di sacrificare l’attaccante argentino per finanziare i colpi in entrata, primo tra tutti Milinkovic-Savic. Al momento, ci sono i Mondiali e quindi il mercato è un argomento quasi tabù. Però non mancano le sirene.

I rapporti con Allegri

Anche perché, come scrive la Gazzetta, non si è ricomposta la frattura tra il Pipita e Allegri. La rosea parla di «reciproca insoddisfazione» tra il tecnico bianconero e l’attaccante argentino. Che ha un valore non inferiore ai 60 milioni, e potrebbe portare nelle casse della Juventus questo tipo di cifra. Ma La Stampa parla pure di un possibile inserimento di Morata nella trattativa, per uno scambio alla pari (o quasi) che farebbe tutti contenti. Sarri, Higuain, Morata e probabilmente anche Allegri. E che, in qualche modo, certificherebbe il fallimento dell’operazione imbastita dalla Juventus due estati fa.

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