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Ora la Juve vuole cedere Higuain, venderlo a 90 milioni fu l’affare del secolo

Due anni dopo, rivendichiamo la nostra posizione. A Napoli ci fu la rivolta, Sarri lo ha rimpianto per due anni, e ora la Juve gli sta preparando le valigie

Ora la Juve vuole cedere Higuain, venderlo a 90 milioni fu l’affare del secolo
Sarri e Higuain in una foto di Matteo Ciambelli

I gol mangiati col Dnipro

Ci sono arrivati anche quelli della Juventus. Che, ci auguriamo per loro, sotto sotto lo hanno sempre pensato: Gonzalo Higuain è un lusso insostenibile per una squadra che vuole vincere, che si iscrive ai tornei con l’obiettivo di arrivare primi. Successe al Real Madrid, si è ripetuto alla Juventus. In realtà, capitò anche nel primo biennio a Napoli: non a caso fu Gonzalo il principale responsabile della mancata finale di Europa League: tra andata e ritorno si divorò tre gol fatti contro il Dnipro. Poi il terzo anno segnò 36 gol, ma il Napoli fu in lotta per lo scudetto fino a febbraio. Quando salì la tensione, finì con la crisi di nervi di Udine.

I giorni della sommossa popolare

Quell’estate, l’estate del 2016, il Napoli mise a segno l’affare del secolo: la Juventus, cui serviva un colpo di mercato per oscurare la cessione di Pogba, sborsò i novanta milioni della clausola rescissoria e ingaggiò Gonzalo Higuain. Apriti cielo. A Napoli, invece di festeggiare per strada e sparare fuochi d’artificio, scattò la ribellione popolare. Furono giorni di delirio, come spesso capita quando si parla di calcio a Napoli. Possiamo orgogliosamente rivendicare di esser stati tra le pochissime – non ci spingiamo a definirci l’unica – voci contrarie al mainstream. Definimmo la cessione di Higuain un affare e non un tradimento,  elogiammo De Laurentiis e scrivemmo che a Wall Street sarebbe stato un eroe.  Come spesso ci capita, fummo accusati di essere al soldo del padrone. Perché a Napoli se non sei omologato col pensiero dominante, sei prezzolato. È una scorciatoia utile a non mettere in discussione i tuoi pensieri, facilita per così dire la vita.

La perenne nostalgia di Sarri

Peccato che, ancora una volta, alla testa del pensiero dominante si mise anche l’allenatore. Maurizio Sarri vanta il record mondiale di nostalgia per un calciatore. Possiamo addirittura azzardare a scrivere che non gli è mai veramente passata. Un anno e mezzo dopo, al termine della sconfitta partita in casa dalla Juventus proprio con un gol di Higuain, dichiarò che la Juventus aveva 90 milioni in meno ma tre punti in più. Quando invece si rividero la prima volta, a Torino nell’autunno del 2016, i due si abbracciarono. Sarri ha sempre avuto parole al miele per il suo centravanti. Nonostante il Napoli senza Higuain sia sensibilmente migliorato. Nemmeno Ferguson manifestò tanto dolore, e per tanto tempo, quando Cristiano Ronaldo si trasferì dal Manchester United al Real Madrid.

Cibo per il papponismo

Il papponismo si è nutrito a lungo della cessione di Higuain. A queste latitudini Gonzalo è stato considerato un calciatore a metà tra Pelè e Cruyff. Eppure con quei novanta milioni, il Napoli ha acquistato Zielinski, Milik, Rog, Diawara, Maksimovic. Insomma ha rifatto la squadra. Conosco persone che per mesi hanno aperto bocca soltanto per dire che De Laurentiis in realtà lo ha venduto senza clausola. Eventualità che ai nostri occhi avrebbe accresciuto i suoi meriti.

Un ottimo attaccante

Una volta alla Juventus, Higuain si è rivelato per quel che è: un ottimo attaccante, neanche lontanamente un fuoriclasse, completamente inadeguato a fronteggiare situazioni di forte tensione agonistica. Perché i gol si contano ma si pesano anche. E quando il pallone diventa caldo, è raro che Gonzalo ci sia. Con qualche eccezione, come la doppietta che rifilò al Monaco in semifinale di Champions e la rete al Tottenham quest’anno con la Juventus sull’orlo dell’eliminazione. O, ancora, il gol del 3-2 all’Inter in campionato. Per il resto, Higuain in due campionati ha segnato 40 gol, in totale 55. Ha vinto due campionati e due Coppe Italia. E ha disputato una finale di Champions League, a Cardiff, in cui – come spesso gli accade nelle partite che contano – non ha toccato palla.

Alla Juventus è convenuto?

Sia chiaro, a Higuain è convenuto andare alla Juventus. Ha guadagnato di più. Ha comunque arricchito il suo palmares. Ma alla Juventus è convenuto? La risposta è nelle notizie che stanno circolando in questi giorni. La Juventus sembra voler liberarsi del centravanti argentino. C’è chi scrive che voglia sostituirlo con Icardi che pure Sampaoli ha lasciato a casa preferendogli proprio Gonzalo per i Mondiali. Novanta milioni si spendono per un calciatore che ti fa fare il salto di qualità. E la Juve ha sì vinto due scudetti, ma li aveva vinti anche Matri, Pepe e Quagliarella. Così come in finale di Champion ci era già arrivata due anni prima. Higuain ti garantisce un certo numero di gol, giocate raffinate, ma non è il condottiero che ti spinge all’impresa impossibile.

Il tempo è stato galantuomo

Se a Napoli lo avessimo capito prima, avremmo vissuto diversamente i primi mesi della seconda stagione di Sarri e affrontato diversamente le sfide con la Juventus. Sfide in cui Higuain è quasi sempre stato decisivo. E le cui vigilie sono stati veri e propri psicodrammi al punto da spingerci a tirare un sospiro di sollievo per l’eliminazione degli azzurri in Coppa Italia.

Come si dice in questi casi, il tempo è stato galantuomo. I tifosi del Napoli hanno capito. La Juventus ha capito. Su Sarri non possiamo giurare. C’è chi scrive che lo vorrebbe con sé al Chelsea, nel caso in cui riuscisse a diventare l’allenatore dei Blues. Un giorno disse: “Se non vince il Pallone d’oro, è un testa di cazzo”. Ecco, questo non ci permetteremmo mai di affermarlo. Ora è diventato anche papà, gli facciamo i migliori auguri. Possiamo dire che Higuain è un ottimo calciatore, che però non fa la differenza nei momenti che contano. Hai detto cotica…

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