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De Laurentiis: «Un portiere tra Areola, Meret e Navas. Napoli sottovalutato»

Ampia intervista al Corriere dello Sport: «Siamo vicini a Fabian Ruiz e Lainer. Ancelotti ha il segno del comando. Il Chelsea non mi ha chiamato»

De Laurentiis: «Un portiere tra Areola, Meret e Navas. Napoli sottovalutato»
Aurelio De Laurentiis (foto Ciambelli)

Ampia intervista del Corriere dello Sport, a firma Antonio Giordano, ad Aurelio De Laurentiis.

Il mercato

«Due portieri, un esterno basso che sappia difendere, se vanno via Jorghinho e Hamsik anche due centrocampisti. E poi abbiamo già preso Verdi: vedrete, che da noi Simone sarà più sereno e farà grandissime cose.

Per Fabian Ruiz stiamo aspettando solo il suo ok, abbiamo incontrato Lainer a Milano.

Per il portiere il Napoli non ha assolutamente fretta. A me piace molto Meret, però quando vai dai Pozzo sai che i prezzi diventano illogici. Areola è bravissimo, come altri; Keylor Navas ha esperienza. Avrei voluto comprare Alisson dalla Roma per 60 milioni di euro. Ma non è stato possibile e adesso la sua cessione è diventata un’asta. Ho offerto 50 milioni per Chiesa ma Della Valle mi ha detto: non posso, è incedibile, sennò viene la rivoluzione a Firenze”.

Hamsik

“Hamsik è stato a cena a casa mia con Venglos e mi hanno detto che sarei stato contattato da un club cinese. Non si è ancora fatto vivo nessuno. Per Jorginho ne ho riparlato giovedì con i dirigenti del Manchester e adesso i contatti li tiene Giuntoli, esistono possibilità più che concrete che a breve si arrivi a definizione. Koulibaly è inavvicinabile e con lui anche Zielinski e con loro anche Rog. Il Napoli è una realtà: siamo forti anche noi, più di quanto si sospetti. A volte mi viene il sospetto che questi nostri ragazzi vengano sottovalutati”.

Ancelotti

“Ci sentiamo tutti i giorni e non ha mai avanzato pretese. È un uomo sicuro di sé. Ha padronanza del segno del comando. Il Napoli è in continua evoluzione e Ancelotti è la risposta più intrigante che potessimo dare a noi stessi: lui s’è voluto concedere la “libido” di vivere a Napoli. Lo conosco da tempo mi ha colpito la sua serenità, come me ritiene sia vitale mettersi in discussione, misurarsi. La sua arte calcistica verrà messa al servizio di questi ottimi calciatori, che vanno ritenuti grandi perché lo sono e lo hanno dimostrato. Il Napoli ha una sua identità e un suo progetto, che Benitez ha cominciato a sviluppare in chiave internazionale con la sua intelligenza e la sua cultura. Con Carlo facciamo un ulteriore passo in avanti”.

Sarri

“A lui non ho niente da rimproverare, semmai ho sbagliato io a non mettere obiettivi e paletti a inizio campionato. Ma questo di essere gran signore è una caratteristica della famiglia De Laurentiis.

Non ci siamo più sentiti, non mi ha mai chiamato. Dopo la partita col Crotone, ho salutato e aspettato ma né lui né il manager Pellegrini si sono fatti vivi. Ne ho preso atto e ho ripensato a una frase di mio padre: nella vita non ti devi meravigliare.

Dal Chelsea mai ricevuto telefonate, anche se mi vengono annunciate dai giornali. Dovesse accadere, starei educatamente ad ascoltare, rifletterei e poi risponderei per il meglio del Napoli. Vorrei fosse chiara una cosa: questa non è una città da depredare, questa non è una società da sottovalutare”.

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