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Da “Colpa di Orsato” a “Stupido Hotel”, il Napoli dei record nel nome di Vasco

Una stagione nelle canzoni del poeta di Zocca. “Napoli torna campione” è la cover di una canzone di Noemi scritta da Vasco. E qual è il titolo originale? “Vuoto a perdere”.

Da “Colpa di Orsato” a “Stupido Hotel”, il Napoli dei record nel nome di Vasco

Una cover

La storia del Napoli è sempre stata caratterizzata da canzoni e colonne sonore mutuate dal contesto. Oggi le chiamano “cover” oppure “remake”, i nostri padri le definivano “caricature” o parodie. Quest’anno Napoli ha intrecciato il suo destino calcistico con Vasco Rossi, senza neppure saperlo. Eppure la discografia del Blasco ha scandito l’andamento di questo campionato azzurro.

L’estate sta finendo

La corsa allo scudetto in città ‘sto giro è iniziata in anticipo come una primizia di serra, illuminata dalla meravigliosa idea sarriana. Come se il campionato passato non fosse finito e noi dovessimo riattaccare quel filo immediatamente, evitando che l’estate mettesse spazio temporale. Sin da giugno nelle strade proseguiva la nenia di “Un giorno all’improvviso” senza interruzione sul calendario. La canzone che ci ha riempito il petto d’orgoglio rendendo il San Paolo splendente come l’Opera di Parigi. Bene, quella canzone era la cover de “L’estate sta finendo” brano del bizzarro duo canoro denominato i Righeira. Uno dei due è juventino. L’abbiamo cantata per due anni di seguito. E poi lo scudetto chi l’ha vinto? La Juventus. Bisogna saper perdere, ma bisogna saper anche scegliere…le canzoni. Ma noi candide anime pie tutto questo come potevamo mai saperlo…

La combriccola del Blasco

L’estate sta finendo e finisce davvero. Inizia il campionato nuovo e la nostra colonna sonora cambia. Da “un giorno all’improvviso” (di uno scudetto mai arrivato), si passa a “Napoli torna campione”, detta anche “Abbiamo un sogno nel cuore”. Doppio titolo un po’ come “Volare” che per molti resterà sempre “Nel blu dipinto di blu”. Il nuovo tormentone azzurro è una cover di un pezzo scritto da Vasco Rossi per Noemi. E ci sta proprio aderente addosso perché il Napoli assomiglia tanto alla combriccola del Blasco. Anzi alla combriccola di Maurizio – detto anche “Mao” dagli estremisti di sinistra – che porta un nuovo vento di cambiamento nel mondo del pallone.

Fatto sta che la combriccola del Blasco era tutta gente a posto ma qualcuno continuava a dirne male. E invece loro continuavano a giocare bene, ma così bene che più bene non si può. #ilgiocopiùbellod’Europa diventa l’hashtag impresso sulle mura dell’intero Continente. Chiamano i più grandi allenatori di sempre che vogliono parlare con il Comandante. Chiama persino Guardiola per complimentarsi. Nel giro di due settimane, tra ottobre e novembre, di squilli al Telefono Azzurro ne arrivano ben 6 da Manchester. Poi la comunicazione si interrompe. Acchiappa a Pep!  Ma prima che arrivi Natale anche i più giovani vogliono apprendere e imparare. Così per gioco e per diletto Paulo Fonseca si veste da Zorro. E ci lascia il segno…

Siamo solo noi 

La combriccola del Blasco si è fermata dentro a un bosco che nessuno aveva voglia di abitare. Troppi viaggi all’estero, troppe distrazioni e poca gente abile e arruolabile. Il Napoli lascia il bosco europeo in donazione al Parco di Yellowstone. Anche quello dell’esame di riparazione Uefa. La squadra della Red Bull non ci mette le ali, ce le taglia. Maourizio richiama la truppa all’urlo di cialtroni. Loro, i ragazzi, rispondono forte al Grande Timoniere e reagiscono alla grande in Germania. Ma ormai è tardi. Nessun dolore. Solo un apparente paradosso. Perché si era detto: fino al Palazzo. E quel Palazzo sta in Italia, inutile andarlo a cercare in giro per l’Europa. Maourizio recita: io sono un autarchico. Il Napoli è campione d’inverno.

Eppure strada facendo scopriamo di avere la solitudine dei numeri primi. Si dice che giochino sempre gli stessi. “C’è chi dice no” e chi invece invoca  “Buoni o Cattivi”. Ma in realtà “ReinaHysajAlbiolKoulibalyGhoulamAllanJorginhoHamsikCallejonInsigneMertens” è una filastrocca che si recita anche a scuola durante il refettorio. L’unica deroga è per il povero Faouzi che si rompe il ginocchio. Tutti pensano sia finita la corsa e invece Mario Rui si inserisce benissimo come solo i portoghesi sanno fare. E si va avanti così. Siamo solo noi, gli undici titolarissimi. Con una titolarità legittima che ci porta davanti a tutti. Andiamo a comandare. Fino alle soglie delle Idi di Marzo. Esattamente fino a Lazio-Juventus. Dybala segna al 94’. La Joya diventa “La Strega” di Vasco, la diva del sabato sera. E l’indomani a Napoli nasce la prima Domenia Lunatica.

Gli spari sopra, sono per noi

La sera si gioca Napoli-Roma, bisogna vincere per restare sul “fronte del palco”. E invece mettiamo il “rewind” a scorrimento lento del maledetto 94esimo dell’Olimpico. Il Napoli non è più solo, la Juve ci avvicina e ci sorpasserà. Perché noi pareggiamo a San Siro con l’Inter e pure a Reggio Emilia col Sassuolo. Cosa succede, cosa succede in città c’è qualche cosa, qualcosa che non va. Siamo noi, siamo noi, quelli più stanchi, siamo noi, siamo noi che dovremo andare avanti…

E avanti ci andiamo, fin quasi sotto al Palazzo della Madama. Il 22 aprile. La Signora l’ammazza il maggiordomo sui titoli di coda. E ci riprendiamo la nostra Tammurriata Nera: “chill ‘o fatto è niro niro, niro niro comm’a che!”. La notte stessa aspettiamo la squadra a Capodichino e spariamo i fuochi d’artificio. “Gli spari sopra, sono per noi”. Ecco cosa succede in città. Esplode la felicità.

Colpa di Alfredo diventa Colpa di Orsato

“Colpa di Alfredo” che in questo caso diventa “colpa di Orsato”, l’uomo nero che prima caccia il rosso per Vecino e poi si dimentica il giallo in Inter-Juve a San Siro. Pjanic resta in campo ed è la pietra dello scandalo. Perché la Juventus nel finale fa l’ennesima rimonta. Stavolta letale. Cuadrado e Higuain. Ancora Giuda Gonzalo. E per noi ancora “fegato, fegato spappolato”.

Ha da passà ‘a nuttata. Ma la nottata non passa. Il Napoli a Firenze perde sonno e fantasia. E soprattutto il titolo. L’eroe dello Stadium, il nostro K2, viene espulso come una strana legge del contrappasso. Dalla gioia alla depressione. Stravince la Viola. Maourizio sussurra al Mondo: abbiamo perso lo scudetto in albergo.

E anche stavolta la scelta della colonna sonora non è stata felice. “Napoli torna campione” è precisamente la cover di un pezzo cantato da Noemi e scritta appunto da Vasco Rossi. Ma lo sapete qual è il titolo originale? “Vuoto a perdere” (!). E con un titolo così forse si anche poteva presagire un epilogo non felicissimo. Ci riproveremo l’anno prossimo. Dovevamo arrivare al Palazzo. E invece ci siamo fermati all’albergo. Anzi in un Hotel. In questo Stupido, Stupido Hotel…

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