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Setti, presidente del Verona: «Il bilancio viene prima dei risultati»

L’intervista di Maurizio Setti al Corriere di Verona: «Eravamo arrivati a un punto per cui investivamo 38 milioni sugli ingaggi a fronte di 48 di fatturato».

L’intervista al Corriere di Verona

Una bella lezione di calcio e finanza applicati, da parte del presidente del Verona Maurizio Setti. Il patron di una squadra medio-piccola come l’Hellas illustra quale può essere l’unico modus operandi per certe dimensioni, economiche e sportive. Le sue parole sono state riportate dal Corriere di Verona: «Il risultato sportivo verrà sempre dopo l’equilibrio di bilancio. Meglio in Serie B sani, che restare in A e fallire».

Il riferimento di Setti è il Parma: «Non faremo la stessa fine, il Parma e altre società hanno fatto un buco economico folle e sono scoppiate. Noi paghiamo l’iva, le tasse, o contributi. Capisco i tifosi, e il sogno che ho è vedere il Verona che si consolida in Serie A, cosa che accade più facilmente a fronte della crescita del fatturato. Ma si cresce attraverso altre strade, il calcio è business. Negli ultimi anni eravamo arrivati a un punto in cui l’Hellas pagava 38 milioni di ingaggi per i giocatori, su un fatturato che al massimo poteva raggiungere i 48 milioni. Insostenibile».

«In ogni caso – prosegue Setti – dobbiamo salvarci a tutti i costi, abbiamo la possibilità di riuscirci. Resto fiducioso sul raggiungimento del nostro obiettivo, da domenica ci aspettano 13 gare in cui noi possiamo fare risultato, conta solo quello».

Le strategie possibili: «Mi prendono in giro perché parlo di internazionalizzazione del brand, ma è così che si cresce: marketing, merchandising. Fare calcio, oggi, significa fare questo. Spero che i tifosi possano incitarci da qui a fine campionato».

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