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Il Napoli abbandona l’Europa ma salva la faccia (2-0 a Lipsia)

Il Napoli vince 2-0 a Lipsia, ma non basta. Gli azzurri hanno persino sfiorato la qualificazione. Buona prestazione, decisamente diversa rispetto a quella di sette giorni fa

Il Napoli abbandona l’Europa ma salva la faccia (2-0 a Lipsia)
Foto Ssc Napoli

Gol di Zielinski e Insigne

L’onore, almeno quello, è salvo. Anche se l’Europa è perduta. E a questo punto si esce persino con rammarico. Perché il Napoli abbandona l’Europa League con una vittoria in casa del Lipsia per 2-0. Risultato che non basta per il passaggio del turno dopo la sconfitta al San Paolo per 3-1. Peccato. Il raddoppio di Insigne a cinque minuti dalla fine ha alimentato l’illusione di farcela. Poi non sappiamo quanti tifosi sarebbero stati contenti, ma è un altro discorso. Il primo gol è stato di Zielinski alla mezz’ora del primo tempo. In mezzo, praticamente nessuna occasione per gli azzurri che però hanno tenuto il campo.

Si va fuori ai sedicesimi di finale e continua la serie nera del Napoli di Sarri nelle sfide andata e ritorno in Europa. Anche se l’unica eccezione riguarda una delle sfide più importanti, quella col Nizza nel play-off di Champions League.

Stasera non c’è stato lassismo

Stavolta, va fatto – anzi ripetuto – un discorso diverso. Nei 180 minuti il Napoli ha avuto un approccio blando a questa sfida. Sarri lo ha ripetuto in ogni salsa. Questa sera gli azzurri si sono resi protagonisti di una prova d’appartenenza. Sempre concentrati, con qualche fiammata importante. Nulla di memorabile, però non c’è stato quel lassismo che la scorsa settimana ha infastidito anche coloro i quali – la stragrande maggioranza dei tifosi – hanno condiviso la scelta di fondo di trascurare l’Europa per dedicarsi esclusivamente al campionato. C’è stata la risposta alle parole di Sarri ieri in conferenza stampa.

Il turn over

Sarri ha dato un segnale. Turn-over sì, però con un paio di eccezioni. Due cambi in difesa, con Tonelli al fianco di Albiol e Maggio al posto d Hysaj. Uno a centrocampo: Diawara al posto di Jorginho, al centro tra i confermati Allan e Hamsik. E infine davanti, dove il solo Callejon ha riposato e al suo posto Zielinski e non Ounas.

È stata una partita attenta. Contro un avversario che non è certo scarso. I calciatori si sono impegnati. Forse hanno lasciato il cuore sul campo, ma ci hanno provato. Dal primo minuto. Fino all’ultimo.

Il primo tempo

Il Napoli inizia bene, gioca il primo quarto d’ora costantemente nella metà campo avversaria. Sfiora il gol con Hamsik, un paio di volte viene fermato in fuorigioco (una con Insigne e una con Mertens). Non è il Napoli delle serate da incorniciare perfette, ma è un’altra squadra rispetto all’andata. Tonelli battaglia con Poulsen, rimediano un’ammonizione ciascuno. Ed è sempre Tonelli a sfiorare un clamoroso autogol con un colpo di testa che va a sbattere sulla traversa.

Poi, al 33esimo, proprio quando il Lipsia sembra aver preso il controllo del match, il Napoli va in vantaggio. Con Zielinski. Triangolazione ampia tra Insigne e Hamsik, passando per Mertens. Lorenzo entra in area dalla sinistra, tira in porta e sulla respinta del portiere il primo ad avventarsi è il polacco che mette in rete.

Inutile piangere sul latte versato

La vittoria è un risultato dignitoso. Il Napoli non attacca all’arma bianca, però nel finale – con l’ingresso di Callejon – accelera. E va in rete con Insigne. L’obiettivo di passare il turno non è stato raggiunto, quello di salvare la faccia sì. Gli azzurri hanno giocato. Pur senza entrare in riserva né fisica né mentale.

Per certi versi è un peccato, perché è sempre spiacevole abbandonare così le competizioni. E in questa Europa League il Napoli avrebbe potuto dire la propria. Ma ormai è inutile tornare su sentieri battuti più volte. La testa e il fisico sono sul campionato, anche se a un certo punto il Napoli ha dato l’impressione di crederci. Già lunedì sera, a Cagliari, il Napoli tornerà a ruggire e non solo a tenere il campo con diligenza come avvenuto questa sera.

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