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Repubblica: «Insigne, la fantasia è fuori. Una scelta molto italiana»

Pezzo amaro del quotidiano romano, che mette insieme un po’ di opinioni in merito al caso-Insigne e ci restituisce il (solito, stantio) ritratto del nostro paese.

Repubblica: «Insigne, la fantasia è fuori. Una scelta molto italiana»

Ironia e non solo

Repubblica apre il suo pezzo sul caso Insigne con un’ironia quasi amara. Leggiamo: «Il miglior giocatore italiano, il più talentuoso, il più dotato, l’attaccante più in forma della nazionale azzurra stasera dovrà avvolgersi in una coperta di lana e prendere posto sull’estrema sinistra, in una posizione estremamente defilata e parecchio statica. In panchina».

In realtà l’articolo del quotidiano romano sul numero 24 del Napoli è un puzzle di voci, un tetris di opinioni. Parla Zeman, che “comprende” il ct Ventura nella sua scelta tattica: «Non gioca? A me dispiace, ma se giocano a due punte è normale che Insigne rimanga fuori. In ogni caso, io non rinuncerei mai a Insigne in una mia squadra».

Stesso discorso per José Altafini e Roberto Boninsegna: l’ex Core Ngrato ricorda Mexico 70 «Ricordiamo che siamo in Italia, nella finale del Mondiale ‘70 Mazzola e Rivera non giocarono assieme dall’inizio. Mentre il Brasile aveva cinque numeri 10 in campo, liberi di fare scempio degli azzurri col loro talento. Per me Insigne e quelli come lui non dovrebbero mai mancare, a costo di adeguare tutto il resto, non si può e non si deve rinunciare mai alla qualità»; per Boninsegna, invece, è una questione anche di convocazioni: «Perché chiamare Insigne, allora, se non devi farlo giocare? Il modulo non può prescindere dagli uomini che hai, al contrario si deve cercare il sistema di gioco migliore in base al valore dei giocatori a disposizione».

L’opinione contraria

Beppe Bergomi prova a riportare tutti alla realtà (italiana) delle cose: «Al di là dei numeri e delle formule, Insigne fa fatica se non fa il gioco al quale è abituato. Da seconda punta perde moltissimo del suo potenziale perché non ha lo spazio per allargarsi e puntare. Ma non è stato inutile portarlo, in caso di un cambio in corsa e di una trasformazione del modulo in 4-3-3 o 4-2-4 Insigne può essere determinante. Questo doppio confronto è troppo importante e Ventura non ha avuto il tempo di fare esperimenti. Passato il play off, ci saranno otto mesi per cucire la nazionale su Lorenzo. E poi, tra Eder e Belotti, in questo momento, deve giocare Eder, Belotti l’ho visto a San Siro contro l’Inter, è lontano da una condizione accettabile».

Il titolo utilizzato da Repubblica per questo pezzo è: “Insigne, la fantasia è fuori. Una scelta molto italiana”. Si fa riferimento alle parole di Altafini, probabilmente. Poi Bergomi “chiama” Eder. È una scelta italobrasiliana, dunque. In ogni caso, facciamo sempre più fatica a farci convincere.

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