Il Napoli ha battuto lo Shakhtar 3-0 senza quattro titolarissimi in campo e con Ghoulam e Milik infortunati
La formazione
Reina; MAGGIO, Albiol, CHIRICHES, Hysaj; ZIELINSKI, DIAWARA, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. L’undici titolare scelto da Sarri ieri sera per Napoli-Shakhtar è composto da quattro calciatori non titolarissimi. Li abbiamo isolati con il grassetto e con il maiuscoletto. Di conseguenza, per scelta o per necessità, mancavano quattro calciatori della formazione “classica”. Ghoulam e Koulibaly, infortunio e squalifica; Allan e Jorginho, per ragioni di turn over. E poi Milik, che è un’altra cosa ma comunque non era presente. Senza considerare Mario Rui che comunque oggi va considerato titolare del ruolo di esterno sinistro di difesa.
Bene. Nonostante questo cambiamento, questi cambiamenti, il Napoli ha vinto per 3-0. Contro lo Shakhtar Donetsk, che abbiamo capito essere un avversario non banale. Sicuramente superiore al Sassuolo, al Benevento, al Cagliari, squadre affrontate e battute al San Paolo con risultati altrettanto roboanti. Squadre affrontate e battute al San Paolo con i titolarissimi.
I cambi
Sappiamo che ogni partita fa storia a sé ed è sbagliato parlare come se il calcio fosse una scienza esatta. Però prendiamo in prestito alcuni concetti assiomatici: se all’andata in Ucraina il Napoli aveva perso a causa del turn over di Sarri, di Diawara e Zielinski, il ritorno ha sconfessato questa tesi. E ha dimostrato (una volta di più) come il Napoli possegga un organico ampio e di ottima qualità. Con dei ricambi importanti. Particolare da non sottovalutare per il prosieguo della stagione. Per noi, l’immagine emblematica in questo senso si è vista nel primo tempo: Chiriches, prima riserva nella batteria dei centrali difensivi, è a terra con la spalla in mano. Con la solita spalla dolorante. Dalla panchina si alza Nikola Maksimovic. Prezzo di mercato: 25 milioni di euro.
Ora ognuno può pensare ciò che vuole di Maksimovic, del suo apporto, del suo rapporto con Sarri. Dell’impatto del suo acquisto. Intanto, però, c’era. E c’è. Esattamente come Rog e Allan, che sono entrati nel secondo tempo e hanno aiutato a portare a casa la partita. Hanno aiutato eccome. Esattamente come Mario Rui, cui ora è bastata una ruleta per far breccia nel cuore della tifoseria azzurra. Scherzi a parte, il portoghese è entrato (tra l’altro nel ruolo di esterno alto!!) e ha mostrato di esserci. Nuovamente, ancora, dopo i primi segnali confortanti in campionato.
Possibilità
La partita di ieri sera ha detto molto dell’organico del Napoli. Ha detto che, al netto di momenti di partita complessa (vedasi Diawara nel primo tempo), Sarri ha molte alternative tra cui pescare. Ha diverse possibilità, per uomini e collocazione tattica degli uomini. Si pensi a Zielinski, ieri mezzala o esterno d’attacco. Si pensi a Mario Rui, allo stesso Rog. Il croato, ieri sera, ha occupato lo slot di Hamsik. Nelle ultime partite in cui era stato utilizzato a gara in corso, aveva sostituito Callejon. Esterno alto a destra contro mezzala sinistra.
Il Napoli, in questo momento, ha carenze puramente numeriche nel suo organico. Un centravanti di riserva (c’era prima dell’infortunio di Milik), un terzino sinistro. Sì, solo sinistro. Noi siamo sempre stati critici nei confronti del Napoli per la scelta di mantenere Maggio in rosa. Ma se questo è Maggio, il quarto “non titolarissimo” in campo ieri sera, allora dobbiamo ricrederci. E applaudire Christian, che non ha mai demeritato ed è arrivato alla sua ottava presenza stagionale – la quarta da titolare.
Insomma, il Napoli manca dei calciatori infortunati gravemente. Ghoulam e Milik, forse di un esterno offensivo in grado di offrire qualcosa di più rispetto a Giaccherini ed Ounas. Ma Sarri ha spiegato ieri sera che Insigne «è fuori dalle rotazioni». I fatti ci suggeriscono che forse la stessa considerazione può essere fatta per Callejon. E poi c’è Zielinski, alternativa in più ruoli. Non se l’è cavata malissimo, ieri.
Conclusioni
Qualora servisse una dimostrazione di profondità, eccola qui: il Napoli c’è, ha un organico vasto e ben assortito. Certo, la qualità di alcune riserve è lontana da quella dei titolari, ma succede ovunque – magari con proporzioni diverse, più alte, in alcuni top club. Sarri, ieri sera, ha pescato molte carte a sorpresa e ha sorpreso un po’ anche noi. È un’altra buona notizia arrivata dal San Paolo, insieme a quella sulla maturità della squadra nella gestione delle propria intensità e a quella sull’attaccamento alla Champions. Possiamo essere davvero soddisfatti, per tanti motivi.