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Gianni Mura: «Un’Italia sbiadita, senza personalità»

L’editoriale di Gianni Mura su Repubblica: «Perché solo 15′ per Insigne? Perché El Shaarawy in tribuna? Ma il problema, purtroppo, non è questo».

Gianni Mura: «Un’Italia sbiadita, senza personalità»

Il commento su Repubblica

Giudizi severi su Svezia-Italia, anzi severissimi. Gianni Mura, su Repubblica, esordisce con un eloquente: «Adesso sì che tira una brutta aria». Per l’Italia, secondo l’editorialista, ci sono stati problemi nel trovare ed abbozzare un’idea di gioco. Leggiamo: «Il problema siamo noi. La presunta inferiorità tecnica degli svedesi non s’è vista perché non è mai stata una partita tecnica. Qualche idea di gioco la Svezia ce l’ha, e ammesso che l’Italia ne avesse una l’ha lasciata negli spogliatoi. Primo tempo passivo e confuso, secondo un po’ più vivace, ma senza mettere i brividi al loro portiere».

Un problema di costruzione della manovra, per dirlo semplicemente: «Fino a
che avremo centrocampisti che si limitano al compitino, quando gli riesce, toccherà a un difensore il compito di lanciare. Basta un pressing assiduo sui difensori e la manovra italiana è soffocata nella culla».

Domande e futuro

Certo, anche le scelte di Ventura sono discutibili. Ma Mura pensa di andare oltre: «Poi si può discutere su altri dettagli: perché Insigne solo a 15’ dalla fine, perché El Shaarawy in tribuna. Ma il problema non è questo o quello, come ai tempi di Mazzola e Rivera. Il problema è una squadra sbiadita, senza personalità, che s’è persa strada facendo».

E allora Milano, la fiducia per il match di San Siro. Una fiducia che in realtà non c’è: «A volte si dice: va be’, è andata, ma c’è tutto il tempo per rimediare. No, non c’è. Si gioca lunedì sera, più di una lucidatina alla condizione atletica non si può dare. Bisognerà giocare in un modo diverso, per esempio rasoterra e in velocità, tutto quello che non è stato fatto ieri. Su palloni spioventi e molli per i perticoni della difesa svedese è una pacchia. Loro hanno potuto giocare come piace a loro senza che l’Italia trovasse le contromisure per impedirglielo». Una fotografia impietosa, ma realistica.

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