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Manchester City-Napoli 2-1, pagelle / Tre bellissime facce di cazzo, stasera: Ghoulam, Insigne e Allan

Zielinski l’uomo in meno. Spariti i progressi di Hamsik. Vedere Mertens intimorito fa impressione

Manchester City-Napoli 2-1, pagelle / Tre bellissime facce di cazzo, stasera: Ghoulam, Insigne e Allan

REINA. I primi venticinque minuti sono un inferno interminabile, cara Ilaria, e Pepe si prodiga, eccome si prodiga. Ne prende due ma potevano essere quattro se non fosse stato per la solita santa Traversa e per i santi piedoni di Koulibaly. Poi le furie autoctone si placano ma nella ripresa il lavoro non manca: una punizione maligna di De Bruyne, un’uscita su Sané, un tiro di Gundogan – 6,5

Non si può proprio dire che non si sia abbuscato la serata, Fabrizio, non ultima l’uscita in ginocchio su Sané a meno di dieci minuti dalla fine: come rannicchiato, con tutto il corpo a proteggere la porta – 6,5

I tormenti del giovane Hysaj

HYSAJ. La qualità dei Citizens è tale che vengono fuori i suoi limiti nelle due fasi. In più Sané e Gabriel Jesus, a fasi alterne, sono un tormento implacabile. Nel secondo tempo ci rimette la capoccia e lascia a Maggio – 5

All’11’ circa sembra impazzito: Jesus inizia a fare il bello e il cattivo tempo sul suo lato e lui gli gira attorno perdendo l’equilibrio, quasi cerca di azzopparlo, imbarazza, a guardarlo, finché non mette in calcio d’angolo. Meglio, invece, l’inserimento in area sul finire del primo tempo – 5

MAGGIO dal 69’. Non si sottrae alla pugna e non va tanto per il sottile – 6

Entra a freddo per la capocciata di Hysaj e se la gioca. Certo, colleziona in pochi minuti un controllo sbagliato e un fallo che frutta a loro la punizione, ma guadagna anche un calcio d’angolo a poco più di dieci minuti dalla fine. Una prestazione onesta per quel poco che c’è – 6

Il salvataggio di Albiol

ALBIOL. I fatidici venticinque minuti dell’incipit celeste sono una cicatrice che lascia il segno, soprattutto se l’Ispanico sbaglia tutto nel secondo gol di Gabriel Jesus. Però nella ripresa ritrova vigore e smalto e al 54’ è decisivo un suo salvataggio. Come per gli altri vale la media tra il voto del primo tempo e quello del secondo tempo – 6

Attento e preciso quasi tutta la partita su Sanè e su Jesus, tranne quando si lascia passare sotto le gambe l’assist per il secondo gol del Manchester. L’appoggio all’indietro per Reina al 76 è da paccheri. Nel complesso gli alzerei il voto di mezzo punto – 6,5

Il piedone di Kalidou

KOULIBALY. Annaspa e soffre, del resto non capita tutti i giorni di trovarsi un trio delle meraviglie – Sterling, Sané, Gabriel Jesus – più un De Bruyne vagante. Al povero Kalidou tocca pure sostituirsi a Reina sulla linea di porta. Nella ripresa respira come tutti gli altri compagni e si concede una gestione finalmente ordinaria della difesa – 6

Purtroppo il suo marmoreo corpo è causa del rimpallo su cui segna Sterling. Al 27, però, è suo il piede che ci salva dal 3-0 – 6  

Il coraggio di Faouzi

GHOULAM. È il predestinato di stasera, l’unico che capisce l’aria che tira e già al quinto chiude su Sterling. Magari avessero avuto tutti il suo approccio. Ghoulam fa il bis dell’inaudito slalom di Ferrara: alla Spal segnò, qui si procura un rigore. Una partita da trascinatore – 7

Ottima la pressione e buoni gli inneschi. A tratti pare incontenibile, come quando si procura il secondo rigore: entra in area come un pazzo e viene buttato giù. Sicuramente il migliore insieme ad Insigne, uscito troppo presto: entrambi hanno dimostrato una maturità e una concretezza fuori dal comune soprattutto mentre i loro compagni, nella prima frazione della partita, se la facevano letteralmente addosso – 8

Piotr: l’uomo contro

ZIELINSKI. È l’uomo in meno nella tempesta travolgente del primo gol di Sterling. Fuori fase in maniera sconcertante. Il Manchester è il Manchester, d’accordo, ma dov’è finito Zielinski? – 4

Più che l’uomo in meno, lo definirei l’uomo contro. Forse l’unico errore di Sarri nel decidere il turnover per stasera. Ed è lui che si perde sulla fascia l’avversario che innesca il gol del Manchester – 4  

DIAWARA. Il calcio è anche questo: al 66’ tutto è pronto per la sostituzione con Jorginho. Poi Hysaj si fa male, entra Maggio e Diawara resta. Giusto per battere un rigore con esemplare freddezza. Nella gestione della palla non se la cava male ma pesano taluni appoggi sbagliati pericolosamente – 6

Ne abbiamo tratto due benefici: che Jorginho ha potuto prolungare un po’ il suo riposo e che Diawara ci ha fatto un figurone. Da sottolineare la freddezza nel decidere di evitare a Mertens ulteriore pressione psicologica che non avrebbe retto e di tirare lui il rigore. Una sciocchezza clamorosa all’88’ che dà avvio all’azione del Manchester finita, per fortuna, con la parata di Reina – 7

Rovina Hamsik

HAMSIK. I progressi manifestati ultimamente si squagliano in maniera crudele in terra albionica: la velocità di stasera mette a nudo l’inadeguatezza del suo palleggio. Non solo. La perfezione del calcio sarà pure la fusione tra guardiolismo e sarrismo, ma nell’epica romantica della pelota ci sono partite in cui il Capitano già fuoriclasse si carica la squadra sulle spalle come Enea fece con il padre Anchise, cara Ilaria. Hamsik invece abdica al suo ruolo, come quando non segna al 65’ – 5

Non ne azzecca una: avrà perso più di 200 palle, le poche volte che ha aperto lo ha fatto malamente e fuori misura, non ha vinto uno dei pochissimi contrasti a cui si è concesso neppure nella ripresa. Al 64’ non è riuscito a trasformare una bella palla messa in mezzo da Mertens. Da casa Puglia è tutto, Fabrizio – 4

OUNAS dal 78’. Era l’unica parvenza di attaccante in panchina. Entra e accenna appena al suo potenziale – senza voto

Il ragazzo ha stoffa. Dovrebbe giocare di più – sv

CALLEJON. Lucidità e sacrificio. Forse qualche palla poteva sfruttarla meglio, ma parliamo di un giocatore che è un moto perpetuo e in una serata del genere capita di tutto – 6

Io l’ho trovato sbiadito e molto poco concreto, invece, sai Fabrizio? – 5

Il pavido Mertens

MERTENS. Poco riconoscibile. I suoi scatti sono ombre sbiadite. Indi sbaglia il rigore con un tiro centrale. A dire il vero anche contro la Roma è stato un po’ sottotono. O vive un periodo di incomprensione con gli altri due tenori, tipo quello appena confessato da sua moglie Kat, oppure è stanchezza – 5

Intimorito. Il che già sembra blasfemia. Al 24’ – e non è il suo primo errore, ma solo il primo registrato nel mio taccuino – sbaglia malamente l’uno-due inventato con audacia da Insigne, che non riceve il tocco finale. Al 35’ commette un peccato di presunzione che se fosse stata una partita decisiva di campionato difficilmente gli avrei perdonato: invece di passare, crossare o inventare, cerca di penetrare ancora per segnare da solo. Il rigore, poi, non ne parliamo. Poi ha quasi smesso di giocare, a parte una splendida palla al 64 per Hamsik, che però il Capitano non concretizza. Vederlo soccombere così alla pressione psicologica è stato un dispiacere – 5

La personalità di Lorenzo

INSIGNE. Tenta di predicare e fare proseliti, ma senza successo. Poi sente un dolorino e preferisce uscire, per precauzione – 6

Un faro bianco e luminoso nella nebbia che ci ha avvolti, a Napoli, dalle prime ore del mattino. Nella assoluta assenza di paura o timore reverenziale verso chi, nella prima mezzora, sembrava guidare il pallone con un telecomando, ha dimostrato una personalità straordinaria. Il più lucido, il più creativo, l’unico senza paura. Al 33’ serve una bellissima palla per il consueto taglio di Callejon, intercettato però dal portiere. È uscito troppo presto: con lui in campo avremmo pareggiato di certo. E adesso torno a pregare per rivederlo in campo sabato. Il voto è una media tra lo scarso minutaggio e le palle che ha dimostrato sotto – 7,5

Il cane di cancello

ALLAN dal 57’. I suoi ingressi straripanti, a partita iniziata, sono enigmi insolubili del sarrismo. Perché tenerlo “legato” in panchina? – 6,5

Entra lui e si aprono le acque, si sciolgono le nevi e le glorie, si moltiplicano i pani e i pesci, la nebbia si dirada all’improvviso. Subito cattivo e agguerrito, tanto che ti chiedi perché ci sono voluti più di 50 minuti per capire che ci serve come il pane. Se c’è una palla da togliere, Allan ci riesce sempre, dovesse anche perderci un piede: lo dimostra fino all’ultimo. Al 90’ strappa l’ultima consentita dal tempo di gioco – 7,5  

SARRI. Il Napoli esce con la cabeza non alta, ma altissima dall’Etihad Stadium. In conferenza stampa, a proposito di una domanda su Hamsik, ha pure detto che “i voti delle pagelle gli stavano sul cazzo già a scuola”. Il confronto con il Maestro Pep, alias Pep Marx secondo Zdanov, poteva finire malissimo nei primi venticinque minuti. Così non è stato e nella ripresa il Napoli ha giocato a modo suo – 7

Cioè non ho capito: gli stiamo sul cazzo noi, Fabrizio? Allora legga questo: vedere Guardiola, sul finire, inserire in campo uno che gli garantisse maggiore copertura perché il Napoli di Sarri gli stava procurando un sacco di rogne mi ha fatta emozionare – 7

ARBITRO MATEU LAHOZ. Bravissimo l’arbitro spagnolo, due rigori impeccabili (senza Var) – 7

Non vedo l’ora che si torni al Var del campionato! – 6

 

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