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Come il nuovo Hamsik sta tornando ad essere fondamentale per il Napoli

Hamsik è un giocatore diverso rispetto al passato, è uno strumento del gioco e non più un terminale. Un’analisi su di lui e il suo momento.

Come il nuovo Hamsik sta tornando ad essere fondamentale per il Napoli
Hamsik Photo Matteo Ciambelli

Al di là delle sostituzioni

Vorremmo dire ai signori delle telecronache che Marek Hamsik non si incazza, quando viene sostituito. Questa è un’evidenza, quindi in realtà non serve sottolineare ad ogni cambio che questa è la xesima volta che succede. È una statistica laterale, soprattutto se si pensa al numero di partite consecutive iniziate da titolare. Marek Hamsik non va in panchina, dal primo minuto, da Napoli-Empoli della scorsa stagione. Ah, ha saltato anche Napoli-Spezia di Coppa Italia. Come dire: imprescindibile.

Le sostituzioni in questo inizio di stagione sono la modalità attraverso cui Sarri ha curato e sta curando la crescita della sua condizione. Sempre in campo, sempre dall’inizio, eppure centellinato. Al di là dell’ipotetica rabbia di Marek – e delle dietrologie giornalistiche -, potremmo anche comprendere un minimo di smarrimento rispetto a questo tipo di gestione. Se non fosse che è altrettanto comprensibile il cambiamento di Marek Hamsik e il suo progressivo ritorno alla forma migliore. Cioè, nel senso: Hamsik è un calciatore diverso rispetto ai suoi esordi, è diventato cerebrale, forse anche più statico, i suoi inserimenti sono più ragionati, il suo compito è più che altro organizzativo e creativo. Niente di male, è una questione di evoluzione e di adattamento che va di pari passo con l’età. A questo aggiungiamo che il suo gioco sta migliorando, si sta ripresentando sulla scena il vero Hamsik. A fine ottobre, ma non è questo il punto: Hamsik sta tornando a funzionare bene, ed è ipocrita pensare che non sia anche per merito di questo tipo di politica in merito al suo impiego.

Perché Hamsik sta migliorando

Da cosa percepiamo o deduciamo la crescita di Hamsik? Dalla sua presenza nel gioco, che è una dicitura prima tecnica e poi fisica. Un Hamsik in forma è un Hamsik partecipativo nella manovra del Napoli, è un calciatore che si fa vedere, che si fa servire dai compagni e che li serve, che è nel vivo dell’azione. Qualche dato: 77 palloni giocati, 5 tiri verso la porta e 3 passaggi chiave. Manca il gol, ma l’inserimento premiato da uno splendido passaggio tra le linee di Mertens ricorda il miglior Hamsik, è una parte fondamentale del suo repertorio. Quella più amata dai tifosi.

Che poi, il gol non è una discriminante. In questo stesso giorno, un anno fa, le realizzazioni erano 3 in tutto: due in campionato, una in Champions. Certo, la differenza c’è. Ma non parliamo del primo Hamsik di Benitez, di quello di Mazzarri o Donadoni. Siamo lontani da quel calciatore perché ne è lontano il Napoli, perché è passato del tempo. E allora le cose vanno viste e giudicate in altro modo, con altri strumenti e parametri.

Hamsik sta migliorando perché sta tornando a essere fondamentale nell’economia della squadra. Perché è uno strumento del gioco, non un suo terminale. Come ci aveva abituato nelle ultime due stagioni, del resto. Il gol o l’assist decisivo (ha servito a Callejon il gol a Nizza e quello bellissimo e fondamentale a Roma, contro la Lazio) sono l’ultima parte che conta, oggi. C’è tutto un mondo e un insieme di cose, prima, che vale. Movimenti, idee, suggerimenti. Calcio, non appariscente ma imprescindibile. Perché avanzato. Quello che serve a Sarri, anche se magari non si vede. O si vede meno. 

(dopo)Domani

Sarà Champions, sarà Manchester City. Hamsik guiderà la squadra contro De Bruyne e Silva, che sono un po’ la proiezione sua e di Zielinski. Ovviamente le proporzioni del talento sono diverse, però è suggestivo pensare a uno scontro simile, almeno ideologicamente. Vedremo come andrà, sarebbe bello e giusto immaginare che lo sblocco definitivo avvenga in una partita che ha le sembianze del boss finale. Guardiola, una squadra fortissima, un appuntamento decisivo per il futuro europeo. Serve il miglior Napoli, quello perfetto. Passa per un Hamsik in grande condizione. Sta tornando, forse piano piano. Ma finora è andata bene, e potrebbe andare ancora meglio.

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