Quanti danni può fare la faziosità travestita da obiettività. Un giocatore forte, molto forte, che in Italia stanno pompando oltre misura
Paragoni fuori luogo
Paulo Dybala è forte. È molto forte. Lo sappiamo. Ovviamente non è Lionel Messi, non ne è nemmeno l’ombra. Da quando l’informazione drogata italiana lo ha paragonato al fuoriclasse assoluto, il povero Dybala non si è più ripreso. Ha sbagliato due rigori consecutivi, ha fatto perdere alla Juventus tre punti in due partite. Uno a Bergamo. Un altro questa sera contro la Lazio. Sampaoli, ct dell’Argentina, lo ha lasciato in panchina in entrambe le partite decisive per la qualificazione ai Mondiali in Russia.
Da noi, invece, operatori dell’informazione – chiamiamoli così, giornalisti ci sembra un azzardo – hanno subito dato vita a imbarazzanti manifestazioni di faziosità alla notizia dell’inserimento di Paulo tra i trenta prescelti per il Pallone d’oro. Insieme con Mertens, Bonucci, Buffon, Dzeko, insomma in ottima compagnia.
Da noi Dybala che, ripetiamo, è forte ed è un bel giocatore, viene pompato oltre modo. Talvolta in maniera eccessiva e il giocatore, che è pur sempre un giovane di 23 anni, ne può rimanere schiacciato. La faziosità mascherata da obiettività talvolta può fare molti danni.