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Sarri: «Scudetto? È una cazzata credere che siamo favoriti. Non sarà una disgrazia se non passiamo il preliminare. Mi fido di Reina al 101%»

Conferenza stampa a Dimaro: «Il mercato? Il Napoli è di De Laurentiis, non è mio. È difficile migliorare l’ultimo 10%. Mertens si sente centravanti e ha ragione»

Sarri: «Scudetto? È una cazzata credere che siamo favoriti. Non sarà una disgrazia se non passiamo il preliminare. Mi fido di Reina al 101%»

La conferenza stampa di Maurizio Sarri a Dimaro dopo le quattro amichevoli del Napoli. È un Sarri che contribuisce a riportare la piazza coi piedi per terra. Parola d’ordine: non siamo favoriti per lo scudetto, nella migliore delle ipotesi, ne abbiamo due davanti visto che abbiamo la stessa squadra dello scorso anno. Si lascia andare a una frase che tre anni fa provocò un terremoto: «Il preliminare? Non sarà né un trionfo in caso di vittoria né una disgrazia se non dovessimo passarlo». Frase che ricorda molto quella pronunciata da Benitez alla vigilia del Bilbao. Ma stavolta il cielo non si aprirà. Ha elogiato il mercato di Inter e Milan, ha detto che si fida di Reina al 101%, che Mertens ha ragione a sentirsi centravanti.

“Il Napoli è di De Laurentiis”

: “In questo ritiro abbiamo lavorato tanto. Sono soddisfatto dall’atteggiamento dei ragazzi”

“Ounas è un giocatore giovane e dal grande potenziale. Ma sarebbe sbagliato caricarlo di responsabilità”

«Vi piace parlare di mercato e di colpi. Poi bisogna sempre verificare che si trattino realmente di colpi. Il Napoli è di De Laurentiis, non è mio. Lui fa le scelte della società e io mi adeguo. Non ho richieste particolari da fare, allenerà la rosa che avrò a disposizione».

“Aver disputato un grande girone di ritorno nello scorso campionato non offre alcuna garanzia per il prossimo. Sento troppo parlare di essere protagonisti nel prossimo campionato. I ragazzi possono fare bene ma bisogna avere la testa giusta. Il girone è stato fatto bene in un campionato che molto probabilmente era meno difficile di quello che ci aspetta, visto che ci sono squadre che si stanno rinforzando in maniera importante. E se si perde solo una delle caratteristiche che ci hanno contraddistinto nel girone di ritorno, non siamo destinati a fare gli stessi risultati. Bisogna avere grande umiltà e grande mentalità per sperare di fare bene, ma non è detto che questo ci garantisca di essere protagonisti

“È difficile migliorare l’ultimo dieci per cento”

«La squadra non ha più i margini di miglioramento di due anni fa, ora si lavora sui particolari. Uno di questi particolari è lavorare sulle palle inattive ed evitare di prendere gol stupidi. Se ho un potenziale di dieci, posso facilmente arrivare a otto o a nove. È l’ultimo 10% l’aspetto più difficile».

«Se siamo usciti con l’amaro in bocca la scorsa stagione, figuriamoci negli anni precedenti visto che è stata la miglior stagione della storia del Napoli a livello di punti»

“Lo scudetto? Non cado nel tranello della stampa”

«Contro il Chievo ci è mancata brillantezza, ma è del tutto normale considerati i carichi di lavoro. Se avessimo voluto fare una partita al massimo, non avremmo disputato una seduta di corsa la mattina»

«Sappiamo che gli avversari ci aspetteranno, dobbiamo migliorarci. Poi se abbiamo la cazzata nel Dna, è possibile che accadrà ancora. Questa linea difensiva tre anni fa aveva subito 54 gol o 56, poi ne ha subiti 38, 32 o 39. Abbiamo compiuto passi avanti, poi non basta per essere competitivi a livelli più alti»

«Lo scudetto? «Ho una mente matematica. Veniamo da un terzo posto e ci sono due club come Milan e Inter che stanno facendo un mercato molto importante. È una enorme cazzata credere che siamo favoriti, c’è gente che ci tira in mezzo con la stampa napoletana che ci cade dentro fino ai piedi. Il nostro mercato non ha stravolto la squadra, siamo gli stessi dello scorso anno. Se tutto va bene, siamo gli stessi dell’anno scorso e quindi abbiamo due squadre davanti. In più ci sono le due milanesi: una sta facendo un mercato eclatante e l’altra ha preso il miglior direttore sportivo italiano e il miglior allenatore italiano».

“Non sovraccarichiamo il preliminare di Champions”

«In questa stagione Maksimovic e Milik potranno darci qualcosa in più. Maksimovic può sembrare un’operazione costosa, ma considerate le cifre attuali del mercato non è così. Il centrale del Benfica, di 24 anni, è costato 40 milioni. L’anno scorso ha avuto un problema al piede (che speriamo risolto dopo un piccolo intervento fatto a maggio) e poi era abituato a giocare con la difesa a tre. Ci aspettiamo qualcosa in più anche da Milik che ha avuto un infortunio lo scorso anno»

«Non bisogna sovraccaricare di tensione il preliminare di Champions. È una partita molto importante per il Napoli ma non sarà né un trionfo né una disgrazia nel caso in cui non dovessimo passare. È una partita difficile per le squadre italiane, i risultati lo dimostrano, lo sappiamo. Non ci dobbiamo abbattere. Poi il campionato sarà un’altra storia, ma la partita ti può lasciare il segno quindi bisogna passare il turno».

Reina

«Mi fido talmente tanto di Reina che la problematica del suo contratto in scadenza, non lo vedo. Non lo vedo agitato per il contratto, è una questione che andava risolta prima. Se la società vuole cercare un portiere per il futuro, non lo so e non mi interessa. Conosco le qualità morali e di attaccamento di Reina, quindi sono tranquillo. Poi, se sta più sereno con un contratto, è meglio per tutti e io sono più contento».

«Sono contento che i calciatori abbiano rinunciato alla quarta settimana di ferie. Da Rog, Diawara e Zielisnki mi aspetto un po’ di crescita. Sono in netta difficoltà in questa fase della preparazione. Zielinski deve fare un piccolo salto in avanti dal punto di vista della personalità, può fare molto di più. Mi aspetto l’assestamento per gli altri due»

“Mertens ha dimostrato di essere centravanti”

«Mertens penso che non gradirebbe tornare a fare l’esterno, e avrebbe anche ragione visto che ha dimostrato di essere più forrte da centravanti che da esterno. Ciò non toglie che qualche volta possa giocare anche da esterno. In certe partite, lui e Milik potranno giocare anche insieme»

Il monte stipendi del Napoli

«Prendere giocatori importanti significa aumentare sensibilmente il monte-stipendi, forse la società non se lo può permettere. Il Napoli non ha mai seguito la linea di ingaggiare uno svincolato con dieci milioni di stipendio a stagione. Spero che crescano i nostri under 23. Io ragiono in termini matematici. La squadra che ha vinto sei scudetti di fila, si sta muovendo come sempre. E dobbiamo avere l’umiltà di ammettere che chi è dietro di noi, sta facendo un ottimo mercato».

«Negli ultimi venti anni le idee di calcio hanno sempre abdicato di fronte ai soldi, purtroppo. Come nella vita, i soldi non sono tutto ma alla fine aiutano. Succede sempre riferimenti di imbattersi in fenomeni come il Leicester. Le società sono quasi sempre espressioni di multinazionali, sta accadendo anche in Italia. Noi siamo una delle poche società ancora espressioni di una famiglia».

«Il pubblico è sempre straordinario, li ringrazio, speriamo di poterli ripagare facendo loro divertire. Se poi dovesse arrivare qualcosa in più, saremmo tutti contenti».

«Il Var? Non ho ancora capito come funziona, l’importante è che si sappia che c’è davanti alla tv»

La tournée in Cina l’anno prossimo

«Faccio fatica a pensare all’inizio del campionato, visto che ho in testa il preliminare di Champions, figuriamoci l’eventuale tournée del prossimo anno. Alcuni allenatori hanno detto che è un’esperienza devastante. È difficile qui per tre settimane, figuriamoci in giro per il mondo. Se fosse per me, non ci andrei. Ma è presto, vedremo».

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