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Il Napoli è sedicesimo nel ranking Uefa (ma punta al quattordicesimo posto)

Azzurri a un passo da Bayer Leverkusen e Schalke 04, e protagonisti nella rincorsa del calcio italiano a quello inglese per il quarto posto in Champions League.

Il Napoli è sedicesimo nel ranking Uefa (ma punta al quattordicesimo posto)

Il ranking del Napoli

Il passaggio agli ottavi, con annessi cinque punti di bonus, consegna al Napoli, per il momento, la 16esima posizione assoluta nel ranking con 87,999 punti. C’è la concreta possibilità di puntare la 14esima, visto che Bayer Leverkusen (89,299) e Schalke 04 (88,299) sono alla portata. Un piazzamento di tutto rispetto che potrebbe permetterci, in linea ipotetica, di confermare la seconda fascia in Champions in caso di nuova qualificazione (certo, a meno di non conquistarla da campioni nazionali, ma non voliamo troppo con la fantasia).

E che, in prospettiva, potrebbe essere ulteriormente migliorato: la proiezione per la prossima stagione, sempre per il momento, ci vedrebbe addirittura in 12esima posizione, per di più a pochissima distanza da Benfica e Arsenal. Ma, essendoci ancora tutte le fasi a eliminazione diretta da disputare, sono discorsi che in fondo contano poco. Bisogna pensare un passo alla volta. Sotto con l’avversario degli ottavi e vediamo cosa ci riserva il futuro.

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Il ranking nazionale

Pazza Europa, mai come quest’anno. Le competizioni continentali stanno regalando non poche sorprese. Specialmente sotto forma di un ribaltamento pressoché totale delle logiche legate al piazzamento nei gironi della prima fase. Non soltanto, come spiegheremo tra poco, per quanto riguarda la Champions League.

L’Italia porta alle fasi ad eliminazione diretta quattro squadre sulle sei della pattuglia iniziale. Non un pessimo risultato, ma si poteva far meglio. Chiedere di più al Sassuolo sarebbe stato ingeneroso, ma l’uscita di scena dell’Inter grida vendetta. Le prospettive, per le quattro superstiti (Juventus, Napoli, Roma e Fiorentina), considerando che hanno vinte tutte i rispettivi gironi (a proposito, mai successo dal 2009, anno della riforma delle coppe europee), normalmente sarebbero state piuttosto rosee. Normalmente, appunto. Come sappiamo, in Champions l’urna delle seconde classificate si è trasformata in un autentico ginepraio.

E a ben guardare, non è andata molto diversamente nemmeno in Europa League. Anche lì, Roma e Fiorentina correranno più di un rischio, potendo potenzialmente incontrare già ai sedicesimi Manchester United, Villarreal, Olympiakos e Celta Vigo. Non solo: finirebbe secondo nel suo girone pure l’Athletic Bilbao, se il Sassuolo non batterà il Genk nella gara di oggi. Insomma, le italiane (almeno quelle che si sono qualificate) hanno fatto sul serio nella prima fase forse nell’anno in cui contava meno.

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Per la Champions del futuro

Avanzare il più possibile in entrambe le competizioni sembra essere tornato questione abbastanza importante, alla luce del fatto che, probabilmente, verrà fatto dietrofront sulla nuova riforma della Champions che ci avrebbe restituito la quarta squadra nel torneo a partire dalla stagione 2018-2019. Dunque, si riapre la caccia all’Inghilterra, che al momento occupa la terza posizione nel ranking per nazioni. I risultati di ieri sera, però, ci danno una mano: l’Hapoel Beer Sheva, dopo aver fatto fuori l’Inter, ha estromesso anche il Southampton con un 1-1 thrilling in casa dei Saints. La pattuglia britannica, dunque, perde un’altra unità dopo il West Ham già nei preliminari estivi.

Nel complesso, ancora una rappresentante in più (cinque contro quattro) e un lieve vantaggio nel computo medio stagionale (11,357 punti contro i nostri 10,916), ma la partita è apertissima. Dovesse vincere oggi contro il Genk, il Sassuolo ci permetterebbe di rimetterci immediatamente in scia nel conteggio annuale: la vittoria vale 2 punti, che in coefficiente nazionale, divisi per le sei squadre con cui abbiamo iniziato la campagna, varrebbero 0,333 punti a nostro favore. Al momento, inoltre, il ritardo dagli inglesi nel computo quinquennale (che è quello che alla fine di ogni stagione assegna i posti in Champions disponibili a partire dal campionato successivo) è di soli 2,4 punti (72,391 l’Inghilterra, 69,998 noi).

Se pure l’aggancio non dovesse concretizzarsi, a fine stagione verranno tagliati i punteggi della stagione 2012/13, che ci farebbero guadagnare due punti: l’Inghilterra perderebbe 16,428 punti, noi solo 14,416. Dunque, per l’inizio della prossima stagione potremmo partire in vantaggio e metterci in buona posizione per recuperare comunque, anche se con un anno di ritardo, la terza posizione nel ranking, e, dunque, la quarta squadra da mandare in Champions.

La corsa Italia-Inghilterra

Quali prospettive, dunque, per il prosieguo? Almeno per quanto riguarda la Champions, non si scappa da ciò che ha detto Allegri: le palline del sorteggio saranno fondamentali. E se è vero che Juventus e Napoli, pur da prime, rischiano accoppiamenti assai scomodi, così come Arsenal e Leicester (almeno per la banda Ranieri, comunque, a prescindere dall’avversario pensiamo la corsa finirà comunque agli ottavi), anche il Manchester City tranquillissimo non è perché sulla sua strada potrebbe incrociare Atletico Madrid o Borussia Dortmund.

In Europa League, per Roma e Fiorentina esiste fortunatamente la possibilità di un impatto più morbido: oltre le mine vaganti citate prima, possibili avversarie sono Anderlecht, Az Alkmaar, Astra Giurgiu (solo per i viola), Gent, Krasnodar, Paok (solo per i giallorossi), Hapoel Beer Sheva, più le terze classificate dei gironi Champions non teste di serie, ossia Borussia Monchengladbach (lontanissimo parente di quello dello scorso anno), Rostov, Legia Varsavia e Ludogorets. Discorso simile per il Tottenham, che sarà testa di serie essendo tra le migliori terze dei gironi Champions, e per il Manchester United che dovrà temere possibili incroci con Schalke 04, Shakhtar Donetsk e Zenit e magari preferirebbe a sua volta evitare di pescare subito le italiane, ma per il resto gli ostacoli non sembrano insormontabili.

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