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I cinque gesti tecnici di Napoli-Sassuolo: Insigne, Hamsik e l’uno-due più improbabile del mondo

Il match di ieri, in pillole: per il Napoli Insigne, Hamsik, Gabbiadini e Jorginho in tandem con Koulibaly; per il Sassuolo, il recupero di Cannavaro.

I cinque gesti tecnici di Napoli-Sassuolo: Insigne, Hamsik e l’uno-due più improbabile del mondo

Il tiro a giro di Insigne

Prima del gol, Lorenzo stava per farne uno ancora più bello. “Alla Del Piero”, si sarebbe detto una volta. Forse, la preparazione è anche meglio del tiro. Puntando l’avversario tiene palla incollata al piede muovendosi quasi a passettini, come un ballerino di tip-tap, cercando di prendere il tempo giusto per la conclusione. Che purtroppo non gira a sufficienza ed esce di un palmo, probabilmente anche meno.

L’uno-due più improbabile del mondo

Su un calcio d’angolo, Koulibaly rimane alto a destra come spesso gli capita. Viene affrontato da due, a questo punto chiunque pensa che la passerà indietro. Invece, scarica d’esterno sull’accorrente Jorginho. L’arrivo di un terzo giocatore del Sassuolo in pressione fa già gridare alla sanguinosa palla persa, invece l’italobrasiliano la rida’ di prima nello spazio al senegalese. I tre del Sassuolo non ci capiscono niente e Koulibaly va addirittura al tiro-cross, deviato sull’esterno della rete.

Il lancio di Hamsik

La poesia, nel gol realizzato da Insigne, è prima. Nella sventagliata di cinquanta metri da parte del capitano, il cui essere ambidestro, inteso come capacità di fare cose del genere con la stessa sensibilità sia che si parli del sinistro che del destro, non dovrebbe più stupirci. E invece ci fa restare senza parole ogni volta. Insigne, poi, fa il resto, con controllo perfetto e ottimo tiro aiutato dalla sorte.

Il contropiede con tiro di Gabbiadini

L’inquadratura, ahinoi, non è delle migliori ma buona a sufficienza per far vedere i movimenti dei giocatori del Napoli e tanto ci basta. Un’azione di questo tipo l’avevamo fatta già nel primo tempo. Forse stilisticamente ancora più bella, partita però da un disimpegno complicato vicino alla bandierina del corner e poi diventata ripartenza efficacissima. Scegliamo questa perché catalogabile come contropiede vero e proprio, partendo da una punizione calciata nella nostra area. La scelta del termine contropiede invece del sacchiano ripartenza non è casuale.

In questi anni, vuoi o non vuoi, alla fattispecie del contropiede ci siamo affezionati, vi abbiamo legato parecchi ricordi felici. E per quanto ci piaccia il gioco che Sarri ha dato a questa squadra, era tanto che non vedevamo il Napoli fare un’azione del genere e, diciamocelo, un po’ ci mancava. Hamsik profondo per Insigne, da questi largo per Callejon, sponda, Gabbiadini a rimorchio a concludere (nell’azione, c’è persino Jorginho che è il primo ad arrivare nei pressi dell’area avversaria). Suona bene. Ricorrervi un pochino più spesso magari non è peccato.

La chiusura di Cannavaro

Poco prima del pari del Sassuolo, un’altra occasione, l’ennesima, per chiudere la partita. Qui, in verità, probabilmente sbaglia anche Mertens che passa troppo presto e troppo corto verso Insigne, che comunque ci arriva ed è in condizione di calciare verso la porta. Ma l’intromissione di Cannavaro è determinante: l’ex capitano azzurro ha sempre gli occhi sul pallone e sceglie alla perfezione il tempo della scivolata, disturbando la coordinazione di Insigne e anche sporcandone il tiro che arriva docile tra le braccia di Consigli.

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