Il Napoli di Sarri ha il migliore in attacco ma è la Roma la squadra che tira di più in porta. Azzurri re del possesso palla.
Napoli primo in classifica, in solitario. Una bella cosa, che ovviamente dipende dai risultati altrui oltre che dai propri. Ma è anche la certificazione della crescita di questa squadra, del processo di miglioramento che Sarri e i suoi ragazzi hanno intrapreso da Pescara in poi. Una certificazione riscontrabile anche nei numeri, numeri che dopo le prime due giornate sono tornati alla “normalità”. Anzi, alla normalità dell’eccellenza.
Dopo il match dell’Adriatico e Napoli-Milan, registrammo come la squadra di Sarri subisse molti più tiri rispetto alla sua versione precedente, avesse cambiato un po’ nei modi per attaccare la porta (tipo una nuova predilezione per il tiro da fuori) e fosse comunque rimasta la squadra più attenta e positiva nella gestione del possesso palla.
Alla luce dei nuovi dati, quelli aggiornati, il primo posto del Napoli dimostra che il Napoli è migliorato in quelle che erano le sue criticità negative e ha continuato a esaltare i suoi lati positivi. Certo, aver giocato contro Palermo e Bologna ha sicuramente un peso in queste statistiche ma è vero pure che le rivoluzioni cominciano dal basso. E, di solito, non hanno una partita di Champions in mezzo alla settimana.
Detto questo, i miglioramenti del Napoli. Innanzitutto, la fase difensiva. Che è tornata a essere un fiore all’occhiello, tanto da diventare (numericamente) la seconda migliore del campionato. E non dietro la Juventus, carramba. I tiri subiti a partita, da 10,5, sono scesi a 8,8. Il Napoli ha concesso a Palermo e Bologna 14 tiri verso la porta, 7 in meno rispetto a quanto fatto nelle prime due giornate. Uno score ancora perfettibile, che però è identico a quello della Juventus (anche per i bianconeri, dopo i soli 10 tiri concessi nelle prime due giornate, un’impennata fino agli 8,8 alla quarta) e di un decimo sotto a quello del Genoa (8,7), prossimo nostro avversario, sorprendentemente al comando di questa speciale classifica. Gli altri dati della fase difensiva sembrano negativi: il Napoli è quartultimo per tackle a partita (13) e quartultimo per palle intercettate (11,5).
In realtà, anche questi dati sono una celebrazione numerica del buon momento azzurro. Non è facile, infatti, difendere quando la palla è sempre in tuo possesso. Da questo punto di vista, i dati sono tutti a favore del Napoli: i 1011 passaggi riusciti su 1152 tentati, – precisione dell’88 – della seconda giornata sono diventati 2313 su 2582 della quarta, con un’accuracy che è salita fino al 90%. In questi dati, uniti a quelli difensivi, i più critici e criptici e pessimisti leggono l’inadeguatezza di Bologna e Palermo; i più ottimisti leggono una squadra che torna a giocare ai suoi ritmi abituali, che ritrova pian piano condizione fisica e quindi brillantezza negli automatismi. La verità sta nel mezzo, anche se forse i meriti propri sono più numerosi delle colpe altrui.
Il rendiconto dei dati offensivi è ancora eccezionale: 12 gol fatti, miglior attacco del torneo (unica squadra in doppia cifra dopo 4 partite e unica ancora imbattuta, questa non l’avevamo detta), ma non la maggiore produzione offensiva. Come tre settimane fa, in testa alla classifica di tiri verso la porta avversaria c’è la Roma di Spalletti (84 conclusioni, esattamente 21 a partita); il Napoli è secondo con 77, ma con una diversificazione di questa cifra confermiamo l’altro dato che ci aveva sorpreso rispetto alla nostra ultima analisi: il tiro da fuori. Gli azzurri sono ancora in vetta a questa particolare classifica, con 40 conclusioni partite oltre i sedici metri. Esattamente 10 a partita, mentre l’anno scorso il dato non superava quota 7.
Altri dati gustosi: il Napoli ha segnato 11 dei suoi 12 gol su azione (unico gol non open play quello di Milik al Milan, su azione d’angolo), quasi il doppio rispetto alla seconda squadra di questa classifica (la Juventus, che ne ha realizzati 6); gli azzurri di Sarri sono la penultima squadra del campionato per numero di lanci lunghi totali, 54. Meglio (o peggio, a seconda dei punti di vista) degli azzurri, soltanto l’Inter di De Boer: 52. Non è un caso, e ricordatevi questo breve inciso: se c’è una squadra che può e potrà mettere in discussione il primato estetico del gioco del Napoli, da qui a qualche tempo, è l’Inter. Segnatevi questa frase. E segnatevi anche questi dati, che sono le prime avvisaglie. Poi ne riparleremo. Non vogliamo dire che l’Inter sia più forte o giocherà sicuramente meglio del Napoli, ma il tecnico olandese ha un progetto tattico. Che è interessante ed europeo, proprio come quello di Sarri.