Il portiere della Dinamo Kiev è il più vecchio calciatore della Champions: 41 anni, nacque con l’Urss, una sua intervista politica commosse.
Mercoledì 5 novembre del 1997. Al Camp Nou si gioca Barcellona-Dinamo Kiev. Gli ucraini vincono per 4-0, una roba che oggi farebbe strano solo a immaginarla. Eppure, succede. Con una certa sorpresa collettiva, ok, ma succede. Al minuto 1.11 di questo video qui, che ci fa rivivere i momenti salienti di quella partita, c’è il portiere della Dinamo che opera un rilancio di piede in uno stile che fa molto anni Ottanta-Novanta. È un giovane, si chiama Oleksandr Shovkovskiy. L’allora portiere della squadra ucraina, la stessa squadra che domani affronterà il Napoli. Che in porta schiera ancora Oleksandr Shovkovskiy.
Ha compiuto 41 anni a gennaio, quindi la sua età è più sbilanciata verso i 42. È il giocatore più anziano della Champions, gioca da titolare nella Dinamo dalla stagione 1994/95 e non è più il portiere titolare dell’Ucraina solo perché ritiratosi dalla nazionale nel 2012, subito dopo gli Europei casalinghi.
Bandiera, simbolo, idolo assoluto. Shovkovskiy mette insieme e supera questi concetti, anche dal punto di vista dell’auto-narrazione: una ricerca su google lanciata col suo cognome restituisce il link a un video di una sua intervista. Due anni e mezzo fa, nel momento più caldo della crisi ucraina. Oleksandr inizia a parlare, poi piange, si interrompe. Sospira, si ferma. Interrompe il flusso delle parole, perché non ce la fa. Un’immagine bella, toccante. Al di là della retorica.
Il suo profilo Transfermarkt, involontariamente, spiega un po’ il perché di questa autoconnotazione politica: la bandiera del suo luogo di nascita è rossa, con falce e martello. L’Ucraina, nel 1975, non esiste ancora. Kiev, a quei tempi, è solo una delle tantissime città dell’Urss che inizierà poi a sgretolarsi quando Shovkovskiy avrà già finito le scuole elementari. «Mai più guerra», si augura il portiere nell’intervista riprendendo le parole di suo nonno. Non è andata proprio così. Il resto è calcio, tanto calcio. Nel video di sopra, che ripropone una partita storica, segnano Shevchenko (tre volte) e Rebrov. Uno, il primo, è l’attuale ct della nazionale ucraina di calcio; il secondo, invece, è proprio l’allenatore della Dinamo Kiev. Ed è nato appena sei mesi prima del suo portiere titolare.
La sua parabola negli ultimi anni è particolarissima: 24 presenze nella stagione 2011/2012, poi un primo down fino alle 15 partite totali, tra campionato, Europa League e Coppa d’Ucraina, dell’annata 2013/2014. L’inevitabile declino, il viale del tramonto. A 39 anni, sarebbe pure normale. Certo, come no: nell’ultima stagione, Shovkovskiy ha giocato 18 partite di campionato e 7 in Champions League, da capitano e leader difensivo e di squadra. Fino agli ottavi di finale nella massima competizione europea, un traguardo che la Dinamo non centrava da 15 anni. Che quindi pure lo stesso Shovkovskiy non centrava da quindici anni.
Quest’anno, seguiamo la stessa falsariga: 7 partite già giocate nel campionato ucraino, altrettante con Shovkovskiy in porta da titolare. I gol subiti sono 6, di cui 5 nelle ultime 4 partite. Non è un buonissimo momento per la difesa della Dinamo, come spiegato anche da Steven Usvyatsev nel pezzo di presentazione della squadra campione d’Ucraina: l’addio di Dragovic ha tolto a Rebrov il suo pilastro difensivo, e la sua mancata sostituzione con un difensore della stessa importanza, o comunque similmente affidabile, si sta rivelando una bella da montagna da scalare per questa squadra. Che è seconda in campionato alle spalle dei rivali storici dello Shakthar ed è pronta ad ospitare il Napoli per la prima di Champions League.
Shovkovskiy è pronto ad affrontare la sesta squadra italiana della sua carriera dopo Juventus, Fiorentina, Inter, Roma e Lazio. Il primo club di Serie A a incrociare il portiere ucraino fu la Juventus, nella stessa Champions League cui fa riferimento il video in apertura (1997/98). Lo scontro avvenne nei quarti di finale, e diede ragione ai bianconeri capaci di imporsi a Kiev con un sonoro 4-1 dopo un pareggio per 1-1 al Delle Alpi. Ovviamente, rileggendo le formazioni di quella serata di aprile troviamo il solo Shovkovskiy ancora in attività. Il suo contratto scade il prossimo 31 dicembre, due giorni prima del suo 42esimo compleanno. Vedremo se rinnoverà ancora, sarebbe davvero una bella storia.