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De Laurentiis: «Costruirò uno stadio con poltrone come a teatro, con 20mila soci e 20mila posti»

L’intervento di Aurelio De Laurentiis ai microfoni di Mediaset Premium.

Aurelio De Laurentiis ai microfoni di Mediaset Premium e di Sky nel prepartita di Napoli-Bologna: «Le partite si vedono meglio dalla televisione che dalla nostra tribuna, non riesco mai a vedere nulla. Cavani Lavezzi, Higuain e Maradona, Napoli è una città che sa creare campioni. C’è una doppia squadra che sa giocare insieme e non per il singolo. Milik è partito bene ma sono scaramantico, non parlo di lui. Posso dire che è bravo di testa e sa approfittare, in area si muove molto bene».

Su Higuain (dallo studio gli chiedono se adesso il Napoli è più squadra): «Un campione è sempre un campione anche a 20 anni, a Madrid non era valorizzato come è stato fatto a Napoli, però». Da Benitez a Sarri: «Con Benitez eravamo in 5 a preparare le partite, con Sarri siamo in 12 ci sono anche i droni, non lascia nulla al caso». I nuovi acquisti: «I nuovi sono arrivati alla fine del mercato e Sarri non li ha avuti subito a disposizione. Purtroppo i tempi sono questi»

Le scarse presenze allo stadio: «In realtà non sono poche, quest’anno abbiamo iniziato meglio anche come spettatori, “se noi ti facciamo divertire, se la squadra gioca bene, vieni allo stadio!”, voi dalle tv parlate solo di “questione stadio” se voi dite sempre che gli stadi italiani sono brutti è anche logico. Il Napoli ha milioni e milioni di supporters, non solo i 60mila del San Paolo. E poi togliamo la minuzzaglia dalla Serie A, mettiamo solo 10 squadre, e vedrete come lo stadio è sempre pieno.  diciamolo tutti che la partita si vede meglio in tv, quando arrivai fui il primo a parlare di stadio virtuale. Costruirò uno stadio con poltrone come a teatro, con 20mila soci e 20mila posti».

Gli obiettivi: «È chiaro che vorrei vincere lo scudetto ogni anno, ma bisogna giocarle le competizioni, vorrei farlo anche con la Champions League». Ibrahimovic: «Ho cenato con lui a Los Angeles, una persona straordinaria: educata, colta, garbata. Peccato il Napoli non se lo possa permettere, chissà un giorno…»

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