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I cinque gesti tecnici di Palermo-Napoli: il tacco di Milik, due volte Zielinski

Nuova rubrica del Napolista: cinque immagini animate per cinque grandi momenti di calcio della partita del Napoli. Oggi tocca ai due polacchi, a Callejon e all’avversario Rajkovic.

I cinque gesti tecnici di Palermo-Napoli: il tacco di Milik, due volte Zielinski

Il Napolista inaugura a partire da oggi una nuova rubrica. Dopo ogni partita del Napoli metteremo l’accento sui cinque migliori gesti tecnici, sia da parte dei giocatori azzurri, sia, noblesse oblige, degli avversari, riproponendoli tramite gif animate. Per non dimenticare che anche nel calcio di oggi, al di là delle strategie societarie, del calciomercato, delle alchimie tattiche degli allenatori, dell’esasperazione del risultato ad ogni costo, in campo alla fine scendono i giocatori ed è giusto ricordare quanto di bello possano riuscire a fare con il pallone.

Il colpo di tacco di Milik

Contro il Palermo, Arek Milik ha confermato alcune caratteristiche che si erano già intraviste nelle due precedenti esibizioni con Pescara e Milan: buona fisicità, senso della posizione e del dialogo con i compagni. Quello in cui sta eccellendo finora, infatti, sono le sponde, che si inseriscono alla perfezione nel solco della tradizione avviata un anno fa col movimento da perno di Higuain a venire incontro. Se poi le facesse sempre così, di tacco e per giunta no-look, sarebbe una goduria.

La chiusura di Rajkovic

L’attaccante azzurro però ieri sera ha avuto a che fare, a onor del vero, con un osso piuttosto duro: Slobodan Rajkovic, l’ultimo a mollare dei suoi. Il centrale rosanero ha concesso davvero poco a Milik, come nell’occasione intorno al quarto d’ora: il movimento del polacco per cercare di disorientarlo è perfetto, ma Rajkovic non perde mai il senso della posizione e il contatto visivo con l’avversario, riuscendo a murarne alla grande la conclusione. E nel solo primo tempo ci sono almeno un altro paio di ottime chiusure sempre su Milik. Forse, De Zerbi ha almeno un punto fermo da cui partire.

L’apertura di Zielinski

E’ il gesto che squarcia letteralmente la partita. Il fendente di Piotr a trovare Ghoulam sulla fascia è improvviso e geniale. Per due motivi: perché c’è l’idea, l’automatismo già mandato a memoria e perché c’è la grande qualità di calcio. E’ appena arrivato e sembra sia qui da sempre, già parte di un meccanismo perfetto. Possiamo dirlo senza tema di smentita: che grande acquisto, Zielinski.

Lo strappo di Zielinski

Ed è un grande acquisto anche perché porta un elemento nuovo, nel Napoli di Sarri: la qualità abbinata a corsa e impatto fisico. Da questo punto di vista, sarebbe stato perfetto anche nella Juventus. Aveva già dato saggio di questa sua peculiarità contro il Milan, contro il Palermo Zielinski concede un graditissimo bis: strappo da poco dietro la metà campo fino al limite dell’area, almeno 40 metri a tagliare le linee avversarie senza perdere la lucidità, mantenendo il perfetto controllo del pallone e avendo già in mente la giocata.

La visione periferica di Callejon

Un altro saggio di gran lucidità ce lo offre, ma non è una novità, Josè Maria Callejon. Che sul 2-0 realizza un gol apparentemente normale, ma non è esattamente così. Come si può vedere dall’immagine che abbiamo estrapolato, sul cross di Insigne, fin quando la palla non finisce in porta, lui guarda fisso sia la palla che Milik, per capire se e quando possa esserci la possibilità di servirlo con una sponda. Appurato che questa possibilità non c’è, per la chiusura della linea di passaggio di un difensore, lo spagnolo va per la conclusione diretta, ma continuando a guardare Milik e non la porta, prendendo perciò in controtempo Posavec che non ha tempo e modo di intervenire, anche perché nel frattempo Callejon ha anche schiacciato il pallone, facendolo rimbalzare al di sopra del portiere. Come sia riuscito a calcolare tutte queste variabili nel giro di un secondo scarso, e come riesca a fare tutto quello che fa abitualmente, resta inspiegabile.

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