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‘Fin de ciclo’: come i giornali spagnoli reagiscono alla sconfitta contro l’Italia

‘Fin de ciclo’: come i giornali spagnoli reagiscono alla sconfitta contro l’Italia

Quella di ieri tra Italia e Spagna è stata una partita storica. Per l’Italia, ma anche e soprattutto per la Spagna. Dopo due Europei e un Mondiale, si esaurisce la leggenda delle Furie Rosse, e contro gli avversari più antitetici possibili. I giornali spagnoli hanno salutato l’avvenimento con compostezza, nessun dramma (ci mancherebbe, dopo un decennio così) e con la voglia di guardare avanti e superare il momento di sconforto. 

L’apertura che vi abbiamo proposto è di As, ma ci sono anche altri giornali che titolano in maniera simile, esprimento lo stesso concetto. Come Marca, che su un’irreale prima pagina bianca scrive “Ya no semos los mejores” (“Noi non siamo i migliori”), aggiungendo nel sottotitolo “La Spagna cede il titolo di campione dopo otto anni, è stato bello finchè è durato.

Sulla sua versione online, però, Marca pubblica anche pezzi di carattere orgoglioso. Come per esempio questo, intitolato semplicemente “Somos Historia”. Altri titoli: bello quello del Mundo Deportivo, che in prima pagina scrive semplicemente “La Floja“, che non ha espressioni corrispondenti in italiano e potrebbe essere traducibile, alla buona, con “Lo scioglimento”. Su Sport, invece, prima pagina divisa a metà in senso verticale. In alto, il “Drama” argentino di Leo Messi; in basso, invece il “Fracaso” della nazionale iberica, che «viene eliminata dall’Italia e ora aspetta la decisione di Del Bosque sul suo futuro». Di Del Bosque si parla anche in un sondaggio lanciato dalla versione online di Marca, che si chiede e chiede al suo pubblico se l’ex tecnico del Real debba lasciare e, nel caso, chi debba ereditarne il posto in panchina. Se la decisione sul successore “preferito” dagli iberici viaggia su percentuali incerte (in testa c’è Paco Jemez, tecnico del Granada, con il 28,5% di preferenze), non c’è partita sull’opportunità di confermare o meno Del Bosque. È un plebiscito: il 93% ha votato no. Sì, siamo davvero alla ‘Fin de ciclo’.

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