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Il polverone Bargiggia non è casuale, come il caso-Dnipro: il silenzio non è sempre d’oro

Il polverone Bargiggia non è casuale, come il caso-Dnipro: il silenzio non è sempre d’oro
De Laurentiis

Bastavano due righe, tipo: “La SSC Napoli smentisce la voce totalmente infondata su di una rottura tra il giocatore e la società circa il rinnovo del contratto”. Punto. Si è andati invece ben oltre, con tanto di richiamo ai “poteri forti”. E mi suona strano.

Un uomo accentratore e come tale nelle faccende affaccendato come De Laurentiis non spreca tempo a dettare la lettera di risposta a Bargiggia (dico: Bargiggia). Non lo vedo proprio seduto sul bordo della scrivania esternando parole da trascrivere tipo con questa mia addirvi (una parola). È vero che a Mediaset l’hanno sparata grossa raccontando di una rottura tra la società e la sua punta di diamante, con la conseguente necessità di liberarsi del giocatore insoddisfatto ad una cifra inferiore alle aspettative contrattualizzate. Non proprio una semplice, ipotetica operazione di calciomercato come se ne sentono a bizzeffe quotidianamente insomma.

Ma prendersi la briga di emettere un comunicato così articolato per smentire una bufala mi pare eccessivo.

Perché solo ora, perché in un modo così veemente.

Mi sono posto le stesse domande post gara d’andata col Dnipro, anche allora ci fu un intervento duro di De Laurentiis ed anche allora si discusse dell’opportunità, dei tempi, modi e conseguenze. Per poi scoprire grazie a Il Napolista gli strani intrecci e rapporti che coinvolgevano Ucraina, Platini, presidente del Dnipro. Sarà un caso che alla caduta del “monarca” Platini segua l’esclusione per un triennio dalle competizioni europee della squadra che letteralmente ci derubò della finale di Europa League. Alla lunga, qualcosa c’era.

Insomma non credo sia casuale, come non lo fu allora Dnipro. Le vere motivazioni restano a me sconosciute ma ritengo che anche in questo caso ci sia ben altro. Il caso De Laurentiis/Platini/Dnipro non ha spostato gli equilibri e le cose sono comunque andate come abbiamo visto tutti ma per dirla alla Valentino Rossi “voglio che si sappia che io so”. Almeno questo. Anche se è magari inutile. Se Dnipro docet, questo è il senso ventilato nel comunicato.

Passo quindi a rispondere a coloro i quali ritengono si sia alzato un controproducente polverone.

Perdonatemi. Ma controproducente di che? Abbiamo certa stampa che un giorno sì e l’altro pure descrive situazioni di tensione. Hamsik qualche tempo fa era già del Milan, Sarri non rinnova, cessioni importanti, crisi di Higuain di inizio anno, il disagio sociale delle rapine ai calciatori, il tiro al piccione nella vicenda Sarri/Mancini. Li avevamo contro prima, li abbiamo contro ora. Non abbiamo dei nostri canali d’informazione in grado di tener testa a Gazzetta, Stampa, Tuttosport, Sportmediaset e compagnia cantando. Tocca quindi alla società farsi sentire andando ben oltre le due righe di smentita. Tacere avrebbe alimentato il fuoco delle polemiche soprattutto nella parte di tifoseria in perenne contestazione e sarebbe stato – a mio sommesso avviso – peggio.

Il momento è delicato ed esige qualsiasi reazione che abbia il potere di eliminare alla radice qualsiasi polemica anche interna.

Loro si coalizzeranno, noi ci compatteremo.

Il silenzio non è sempre d’oro.

FNS

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