ilNapolista

Di Bello, l’arbitro-calciatore che ha sempre visto il Napoli vincere

Di Bello, l’arbitro-calciatore che ha sempre visto il Napoli vincere
Lo Special One della classe arbitrale italiana, Nicola Rizzoli, sembrava l’unico fischietto possibile per dirigere Juventus-Napoli (1-0) del 11 febbraio scorso; poi il fato volle che il polpaccio del quarantaquattrenne modenese facesse “crack” e la sfida scudetto fosse affidata a Daniele Orsato. Giusto un anno prima un precedente sovrapponibile. A poche ore dal match Napoli-Udinese (3-1), Xiansheng Mazzoleni, come cortesemente dicono a Pechino, si auto-escluse a favore del giovane Marco Di Bello, per cause rimaste tuttora sconosciute. Quel gesto di cortesia oltre a rinviare ancora una volta il ritorno del discusso signor Mazzoleni a Fuorigrotta permise a tutti di apprezzare le doti di uno dei fischietti più promettenti del panorama italiano.
 
Marco Di Bello, sesto arbitro pugliese nella storia del nostro campionato, sabato alle 20:45 lancerà la monetina per Napoli-Chievo, anticipo della ventottesima giornata di Serie A.
 
Premio Giorgio Bernardi come miglior esordiente in Serie A per la stagione 2012/2013, il signor Di Bello, oltre a Napoli-Udinese, ha già incontrato gli azzurri in altre due occasioni, tutte in casa, tutte finite con il segno 1 in schedina. La sua prima partita con gli azzurri fu l’ultima dell’anno solare 2014. Napoli-Parma (2-0). Le condizioni di salute degli allora ragazzi di Benitez non era delle migliori, proprio come sta accadendo in queste settimane. Venivamo da tre pareggi e una sconfitta con, nell’ordine, Cagliari (3-3), Sampdoria (1-1), l’Empoli di Sarri (2-2), Milan (2-0). Riuscimmo a sorridere battendo il Parma ultimo in classifica di Donadoni. Higuain entrò nel secondo tempo dando spazio a Zapata che segnò un bel gol.
Doha era alle porte, l’addio di Rafa pure.
 
Di Bello, classe ’81, quest’anno ha arbitrato il match Napoli-Torino (2-1). Anche lui potrà raccontare ai nipotini di aver visto Lorenzo Insigne disegnare in cielo un arcobaleno. 1-0! Al 33′ del primo tempo il direttore di gara assegna un rigore che Quagliarella realizza ma che non vorrà invece raccontare a nessuno. Della sua non esultanza e delle conseguenze che ne sono derivate un giorno si scriverà un libro. Di Hamsik, a pochi minuti dall’intervallo, il gol vincente. In quell’incontro il brindisino annotò anche una doppia espulsione degli allenatori che rimasero increduli sulla decisione.
 
Anche con il Chievo Marco Di Bello ha staccato 3 presenze. Bilancio: 2V, 0P, 1S.
Il fischietto salentino, bancario di professione, in un’intervista dice: “Chi fa l’arbitro è un Calciatore che non ce l’ha fattaCosì fu per me”. Figlio d’arte, tenta di farsi apprezzare come terzino sinistro – “Mi piaceva correre!” –  ma appena capisce che non fa il caso suo comincia a studiare da arbitro fino all’esordio datato 1999. La fresca promozione al Can A-B (31 agosto 2014) non gli ha ancora permesso grandi platee anche se c’è da segnalare la sua presenza in Roma-Spezia. Un match indimenticabile per i liguri che riuscirono nell’impresa di battere i capitolini ai calci di rigore escludendoli agli Ottavi della Coppa Italia 2015/16. Gol decisivo per lo Spezia di Gennaro Acampora da Casoria, classe 1994, con un – triste – passato nelle giovanili azzurre.
 
I numeri di Di Bello. In totale ha collezionato in Serie A 36 presenze, contando anche quelle della serie cadetta (54) si arriva a 92. Bilancio: 36 (vittorie interne), 31 (pareggi) e 25 (vittorie esterne). Cartellini gialli (circa 5 a partita), rossi (circa uno ogni 4 partite). Assegna circa un rigore ogni 4 partite. Interrompe la partita circa 31 volte per i falli da segnalare.
 
Sabato, l’arbitro pugliese, fresco papà di una bimba nata a settembre scorso, sarà coadiuvato dai colleghi Marzaloni e Tegoni (assistenti), Costanzo (quarto uomo) e Damato e Candussio (addizionali).
ilnapolista © riproduzione riservata