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L’insistenza di Mancini e l’articolo involontariamente comico di Severgnini gettano ombre sulla buona fede

L’insistenza di Mancini e l’articolo involontariamente comico di Severgnini gettano ombre sulla buona fede

Sarà il futuro, anche molto prossimo, a chiarire la natura del comportamento di Roberto Mancini subito dopo Napoli-Inter di Coppa Italia. Se la sua sia stata una reazione spontanea e dovuta a un cambiamento del suo profilo culturale (ripetiamo, sul punto ha perfettamente ragione), oppure se sia stato esclusivamente un atto di scaltrezza mediatica. Terreno, quello della comuniczione, su cui il Napoli continua a brillare per la sua assenza. 

Di Sarri abbiamo scritto e quindi non ci torneremo. Alcune cose, però, ci colpiscono. Possibile che quasi 48 ore dopo Mancini non abbia accettato nemmeno una delle 44 (sono state contate) scuse di Sarri? Questo diniego getta ombre sulla sua buona fede. Oggi il Corriere della sera scrive di un suo cambiamento dovuto all’esperienza in Inghilterra e a una folgorazione sulla via di Medjugorje. Vedremo. Ci sarà tempo per capire. 
 
Qualche altro dubbio ce lo insinua ancora il Corriere che pubblica un articolo involontariamente comico di Beppe Severgnini. Che in un passaggio scrive: “Il comportamento di Sarri è preoccupante, anche per il futuro del Napoli, oggi la squadra migliore in Italia, per la classifica e per il gioco. Anche alcune reazioni di Higuain in campo sono risultate sgradevoli: un fuoriclasse non affronta l’arbitro sbraitando e gesticolando, con gli occhi di fuori. Se ne rendano conto, i due: anche da questi particolari si giudicano un giocatore e un allenatore. C’è di più e di peggio, però. Sarri si è giustificato dicendo:«Sono cose di campo». Machismo d’altri tempi: oggi, una difesa patetica. Due allenatori cinquantenni non possono insultarsi come calciatori di vent’anni. E neppure a costoro, diciamolo, è consentito usare certe espressioni. L’insulto aggressivo incoraggia il cattivo comportamento degli stadi. Perché seppellire di fischi gli avversari appena giocano la palla? Al San Paolo accade sistematicamente. Che senso ha? Senza buoni avversari non ci sarebbero belle partite: no?”.

Quelli sui fischi e sulla rabbia di Higuain sono passaggi che oltrepassano la stratosfera del ridicolo (non quello sul machismo). Sappiamo che da tempo Severgnini vive immerso in una bolla al di là del tempo e dello spazio, però un giornale come Il Corriere dovrebbe fare uno sforzo e non uniformarsi alla paccottiglia faziosa che sembra debba essere l’unico metro di riferimento con cui approcciarsi al calcio.

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