Il Napoli batte l’Inter, e dopo 25 anni torna in testa alla classifica, con numeri da record. Per citarne solo qualcuno: 12 gol in 14 gare per Higuain, migliore difesa (insieme all’Inter) e terzo migliore attacco della serie A, record di imbattibilità stagionale a livello europeo per Reina.
Gli ultimi 20 minuti della partita di ieri sono di sofferenza, nonostante la superiorità numerica, ma nel complesso la gara conferma quanto di buono visto in questa stagione, come dichiarato da tutti i commentatori al termine dei 90 minuti con l’eccezione della Rai.
C’è anche l’Inter, certo, a cui va riconosciuto il merito di essere riuscita a riaprire una partita che, dopo la doppietta di Higuain, sembrava mandata in archivio. Va riconosciuto il coraggio di non aver mollato, anche una volta in dieci, e di aver fatto il possibile (ancora una volta grazie alle sue individualità, più che al gioco collettivo) per arrivare al pareggio. All’Inter va riconosciuto questo, e basta.
I meriti (e forse anche qualche demerito per “l’ansia finale”, citata anche da Sarri nelle interviste post partita) sono soprattutto del Napoli, capace ancora una volta di fare la propria partita, di imporre il proprio gioco di segnare due gol, e sfiorarne un altro paio, a quella che fino a ieri sera era la migliore difesa del campionato.
Ma nel coro di apprezzamenti per gli azzurri c’è anche una voce fuori dal coro. Ed è il caso di sottolinearlo perché non si tratta di una voce come un’altra, ma di quella di Gianni Mura, forse il miglior giornalista italiano in attività, noto anche per i suoi giudizi poco propensi agli eccessi. Stavolta, commentando la partita del San Paolo, la firma di punta dello sport di Repubblica sceglie una lettura che con l’obiettività sembra avere poco a che fare.
A rileggere l’editoriale si ha l’impressione che la partita di ieri segni per il Napoli una sonora bocciatura. Ecco qualche perla:
“Al di là del risultato, di un grazie a Higuain e a Reina (…) Sarri ha più motivi di preoccuparsi rispetto a Mancini”.
“Il Napoli ha vissuto un finale di puro panico, incapace di congelare il gioco, quasi rassegnato al peggio”.
“Dopo una partita del genere sarebbe più giusto scrivere Higuain 2 Inter 1”.
“Se ieri era un esame di maturità l’Inter l’ha superato, il Napoli no”.
Da salvare, pare di capire, c’è solo il risultato. Vanno ringraziati Higuain (e forse Reina), che tiene a galla la squadra, ma per il resto c’è poca roba. Sintetizzando: il Napoli di Sarri è una squadra immatura, dipendente dall’estro dei singoli, e farebbe meglio ad accantonare ogni ambizione per accontentarsi di obiettivi alla sua portata.
Viene legittimo chiedersi: ma se questo è il commento del miglior giornalista sportivo italiano, noi che partita abbiamo visto?
Carlo Maria Miele
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