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Ad ascoltare la tv (soprattutto la Rai) sembrava che avesse vinto l’Inter

Ad ascoltare la tv (soprattutto la Rai) sembrava che avesse vinto l’Inter

Considerazioni nero-azzurre

A prescindere da Reina e Higuain, un’Inter così messa bene in campo e così in palla non l’avevo ancora vista fino ad ora, in dieci uomini tra l’altro.

Il “peggior Napoli” della stagione (2° tempo in particolare), e occorrerebbero molte virgolette, con un po’ di fortuna (e questi sono segnali) ha avuto la meglio sulla candidata numero 1 per lo scudetto. 

Poi braccino o calo fisico (molto più convincente come spiegazione), evidente negli ultimi 10 minuti, fate vobis…
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In tv, specialmente su mamma Rai, sembrava quasi avesse vinto la formazione di Mancini.

Opinionisti e giornalisti si sono prodigati nel far i complimenti ai nerazzurri e hanno velatamente affermato, anzi non tanto velatamente, che dall’incontro se c’è una squadra che ne esce rinforzata e convinta della propria forza quella è proprio l’Inter.

Anzi, la dose è stata rincarata: secondo i più, infatti, al Napoli l’aria di alta classifica non può che far male e i ragazzi di Sarri rischiano vertigini e ipossia. Insomma una vittoria che ridimensiona, sostanzialmente un ossimoro.

Attenzione, tutto può essere compreso e giustificato ma c’è un limite, è pur sempre il Napoli che ha vinto, anche se contro una signora squadra.

Sono gli azzurri che hanno un Higuain in più, ed è un merito, non è che si fa come al campetto dove si tira a sorte e si scelgono i compagni di gioco.

Se poi si recrimina per l’espulsione (che ci poteva stare), parlando solo di quello, passa in secondo piano l’ottima prestazione nonostante l’inferiorità numerica.

L’Inter ha perso, a testa alta, giocando un bel calcio, ma la sconfitta resta.

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Mertens e probabilmente Gabbiadini avrebbero fatto molto comodo nella ripresa. Soprattutto il belga negli ultimi 20 minuti, considerando le praterie che si erano aperte nella metà campo interista.

Ma il Napoli per ora sta superando indenne gli infortuni.

Per il resto la coperta è corta: le riserve subentrate non hanno garantito la stessa copertura dei titolari. A Gennaio occorrono degli innesti mirati e soprattutto pronti, a centrocampo e in difesa. Per il reparto arretrato è tutto avvolto nel più fitto mistero, boutade Rugani a parte. Per la linea mediana si parla di Badu e di Soriano, meglio il centrocampista dell’Udinese, ma questi sono giudizi personali.

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Sarri, più Bagnoli che Sacchi, a fine partita era molto contrariato. I ritmi bassi, l’ansia da prestazione e soprattutto l’ultimo quarto d’ora hanno fatto imbufalire il tecnico toscano. Domani a Castel Volturno, c’è da scommetterci, spetterà “una bella ripassata” alla squadra.

Le sue parole a fine partita sono state per fortuna le “solite”: bisogna tenere saldamente i piedi per terra in un ambiente caldo.

Non sarà semplicissimo, ma il gruppo c’è. In bocca al lupo Mister…

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Per il momento godiamoci il primato, dopo 25 anni…

Valerio Andalò

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