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Due anni fa a Verona il Napoli conquistò il record di punti del girone d’andata. Contro la dittatura culturale della distruzione

Due anni fa a Verona il Napoli conquistò il record di punti del girone d’andata. Contro la dittatura culturale della distruzione

Non è stato tanto tempo fa, ma l’oblio è il propellente migliore per chi ama distruggere il passato, come l’Isis con le rovine di Palmira. Era il12 gennaio 2014, dunque, di domenica, e il campionato di Serie A celebrò la fine del girone di andata con tre eventi storici, diciamo così. Il primo ebbe come protagonista un giocatore del Sassuolo di diciannove anni, di nome Domenico Berardi. Contro il Milan, in casa a Reggio Emilia, segnò quattro gol in trentadue minuti e il poker neroverde giubilò il tecnico rossonero Massimiliano Allegri, scontato capro espiatorio nella faida interna tra Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, figlia dell’ex Cavaliere.

Il secondo evento venne festeggiato a Roma: la prodezza balistica con cui Alessandro Florenzi aprì un altro poker, il quattro a zero giallorosso contro il Genoa. Florenzi segnò con una rovesciata memorabile e i giornali romani dedicarono centinaia di pagine al gol.

Il terzo infine riguarda il nostro Napoli, che chiuse il girone di andata a Verona contro la squadra di Andrea Mandorlini, l’avversario di domenica prossima a mezzogiorno e mezzo. Il Napoli schierò: Rafael, Maggio, Fernandez, Albiol, Armero, Dzemaili, Inler, Callejon, Pandev, Mertens, Higuain. Nella ripresa entrarono: Insigne per Pandev, Britos per Higuain, Radosevic per Inler. Il Verona era quinto in classifica con 32 punti, rivelazione tra le provinciali, e nella formazione tipo schierava Jorginho, Iturbe e Toni. Il Napoli vinse tre a zero e segnò due nuovi record. Dopo 19 giornate sfondò il muro dei 40 punti e si assestò a 42, mai successo alla fine dei gironi d’andata nei campionati da tre punti (per la cronaca, ne aveva 28 alla dodicesima, tre in più di adesso, e perse pure a Torino contro la Juve). Il secondo record fu il numero di gol segnati, ben 41. A Verona segnarono Mertens, mattatore della partita; Insigne e Dzemaili. Quello a Mertens, autore del classico gol a giro, fu il settimo assist vincente del Pipita, cannoniere azzurro, fino a quel momento, con 9 gol di cui tre su rigore. La macchina da gol registrò a Verona cifre impressionanti: Mertens 65 tocchi, Callejon 46, Higuain 42, Pandev 32, Insigne 22 in 23 minuti. Ecco il punto: il fulgido presente ha solide radici nel passato prossimo, non remoto. Il nome dell’allenatore di quei due record è volutamente omesso, per rispettare l’oblio e la dittatura culturale della distruzione.
Fabrizio d’Esposito

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