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Renzi starebbe pensando a Collina per riformare il calcio italiano. Qualcuno lo informi degli interessi ucraini dell’ex arbitro

Lo scrive il Foglio in prima pagina, con il titolo “Il rottamatore Collina” seguito dal sommarietto “Ahi, Tavecchio. Renzi e la pazza idea di utilizzare l’inchiesta sul calcio per rinnovare, ora, i vertici del calcio”. A firma Lanfranco Pace. Che cosa scrive il quotidiano fondato da Giuliano Ferrara e oggi diretto da Claudio Cerasa? Che da qualche tempo c’è un’idea – non sappiamo quanto meravigliosa – frulla nella testa del presidente del Consiglio: rottamare il calcio italiano con l’arbitro che diresse la finale di Coppa del Mondo del 2002. Che viene descritto così: “homo certamente non novissimus ma molto erectus, al di sopra di ogni sospetto e da tutti blandito, uno che agli occhi dei calciomani vale quanto un Cantone, un Gabrielli e un Sabella messi assieme”. Insomma, spiace deludere i foglianti ma proprio così non è. 

E vale la pena informare loro e anche il presidente Renzi che Collina tanto erectus non è. Che in questo polverone che sta investendo il gotha del calcio – e non ci riferiamo all’inchiesta sui diritti tv, bensì alle inchieste della magistratura svizzera e dell’Fbi sulla Fifa – è difficile fare previsioni su chi sarà coinvolto e chi no. Collina è legato a Michel Platini che nel 2010 lo nominò designatore arbitrale Uefa. E sappiamo che oggi l’ex fuoriclasse francese non naviga in buone acque: è nei guai per aver intascato quasi due milioni di franchi svizzeri dalla Fifa non si capisce a quale titolo.

Non solo. Come qui raccontato, Collina è legato a filo doppio anche a Grigoriy Surkis, presidente della Federcalcio ucraina collettore di voti di Platini. Surkis conferì a Collina l’incarico – poi confermato – di supervisore degli arbitri. Incarico che da designatore Uefa non sembra proprio il massimo della correttezza. Insomma, Collina non sarebbe affatto l’uomo nuovo ipotizzato dal Foglio che oggi disegna uno scenario in cui Renzi prenderebbe la palla al balzo e darebbe una nuova immagine al calcio italiano liberandosi di Tavecchio e Lotito.      

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