“E’ stata una mia scelta quella di mandare la squadra in ritiro. Credo ci sia poca concentrazione e spesso il professionismo è un problema anche anagrafico: io sono padre ed ho dei figli ed anche io lo sono stato ed a 25 anni mi sono divertito, ma so che per raggiungere certi risultati bisogna basarsi sulla disciplina, tanto che mia moglie mi dice sempre che non sono napoletano io, ma lei che è svizzera. Abbiamo un impegno con i tifosi azzurri che fanno bene ad essere scontenti, da oggi fino alla fine del campionato, se non si cambia rotta e non si è capaci di onorare la maglia che si veste, si resta in ritiro. Il ritiro è scomodo in una città come questa e quindi è un segnale per far cacciare orgoglio… a chi orgoglio ne ha. Per la verità in queste ultime gare la squadra ha dato il massimo, ma abbiamo fatto delle partite di uno squallore, non da Napoli. Da oggi si cambia registro, concencentrazione massima, super allenamenti, mabisogna fare un allenamento di testa, rispetto per i tifosi e per la società e allenatore, e per loro stessi”.
(da tuttonapoli.net)