Non sono univoche le interpretazioni sui ritardi relativi alla realizzazione del nuovo stadio della Roma. Oggi il Corriere dello Sport pubblica un articolo dal titolo eloquente: “L’ultimatum del sindaco”. L’articolo di Marco Evangelisti comincia così: “Non si sorridono più tanto. Forse solo perché il tempo per le chiacchiere d’incoraggiamento reciproco si è esaurito e adesso bisogna mettere nero su bianco e colori su carta lucida, i contratti come i rendering. Altrimenti questo stadio della Roma non sorgerà mai nella brughiera abbastanza sporca che è adesso l’area di Tor di Valle”. Insomma, non proprio una ventata di ottimismo.
L’uomo di Pallotta, Mark Pannes, prova a dispensare serenità: «Siamo assolutamente all’interno della tabella di marcia». Ma il Corsport scrive: “il Comune di Roma ha sposato e lanciato l’iniziativa concedendo tutte le facilitazioni plausibili. E ancora oggi, a tre mesi dalla dichiarazione di interesse pubblico dell’opera, non ha alcun progetto definitivo da vidimare e passare alla Regione per la conferenza dei servizi che deve disporre il nulla osta finale». Prosegue il quotidiano: «Per dirla brutalmente: Marino vuole vedere pronti tutti i soldi per gli interventi pubblici considerati fondamentali. Per dirla ancora più brutalmente: non si mette giù un ciottolo dello stadio se insieme non si comincia a lavorare sulla metropolitana». Opere pubbliche che hanno un costo di 320 milioni, di cui 192,25 a carico di Pallotta.
Entro tre mesi, Pallotta e i suoi dovranno presentare il progetto. E in questo periodo dovranno chiudere trattative di sposnorizzazione “ben avviate a quanto sembra”. Il prossimo incontro tra un mese.