Il Napoli non vince più, pericolosa retromarcia in campionato

Non si vince più. Due punti nelle ultime quattro partite. La Lazio si allontana (+5). La Samp in sorpasso (+1) fa retrocedere il Napoli al quinto posto, tallonato dalla Fiorentina (-1). Appena 1-1 con l’Atalanta al San Paolo e, per fortuna, Zapata ha pareggiato nel finale il gol-beffa di Pinilla. La classifica cambia in peggio. […]

Non si vince più. Due punti nelle ultime quattro partite. La Lazio si allontana (+5). La Samp in sorpasso (+1) fa retrocedere il Napoli al quinto posto, tallonato dalla Fiorentina (-1). Appena 1-1 con l’Atalanta al San Paolo e, per fortuna, Zapata ha pareggiato nel finale il gol-beffa di Pinilla.

La classifica cambia in peggio. Si va alla sosta per la nazionale col cuore scuro. Alla ripresa, Roma-Napoli (4 aprile), ma che ne parliamo a fare.

Il Napoli fallisce il successo contro l’Atalanta di Reja (terzo pareggio consecutivo per l’ex tecnico azzurro sulla panchina bergamasca) con una partita arruffata, incerta, molle, imprecisa. Palleggio elegante a centrocampo dove l’Atalanta pressa poco. Poi negli ultimi venti metri è confusione.

La squadra ha perduto fantasia e velocità sugli esterni. A centrocampo nessuno illumina il gioco. Il Napoli ha fatto una fatica immensa anche contro l’Atalanta in dieci negli ultimi 35 minuti.

Senza Albiol e Ghoulam squalificati, in difesa i centrali sono Henrique (buona partita sino all’errore che dava via libera al gol di Pinilla) e Koulibaly al rientro. Torna anche Inler a centrocampo in coppia con David Lopez. Le novità, le ennesime, sono tutte all’attacco. In panchina Hamsik e Mertens, c’è Gabbiadini centrale dietro Higuain e De Guzman sulla fascia sinistra. Confermato ormai a vita Callejon sulla corsia destra.

Un’Atalanta attenta, bene organizzata, con barricate finali non ha faticato a tenere a bada un Napoli senza un guizzo, un’idea, una profondità ben dettata. La squadra fa girare palla senza una invenzione. Non c’è stata neanche fortuna, ma la fortuna aiuta gli audaci e, contro l’Atalanta, il Napoli è parso poco audace. Monotono invece, senza luce nel cuore del gioco col tran-tran di Inler e il gioco elementare di David Lopez.

Non si capisce perché Benitez abbia rinunciato a Martens che sembra in un buon momento. Poi il belga, quando è entrato in campo (65’ per Callejon), non ha strabiliato. Un po’ più incisivo Hamsik quando ha avvicendato Gabbiadini (70’). Suo l’assist del pareggio. Il Napoli ha continuato a portare palla, difficilmente saltava l’uomo.

Nel primo tempo mediocre, il salvataggio sulla linea di Denis sul colpo di testa di Britos (6’) annunciava la serata contraria. Gomez alzava una facilissima palla-gol (15’). Napoli salvo. L’Atalanta non badava solo a difendere. Gomez (1,65) era un tormento per Maggio. Tra le linee giostrava con sapienza Moralez (1,59). I due topolini argentini creavano apprensione nella metà campo del Napoli e, sulla fascia di Britos, Zappacosta inventato esterno alto metteva a dura prova la resistenza del Napoli su quel lato. Si sovrapponeva il terzino Bellini, sfuggendo a De Guzman.

In difficoltà a sinistra, senza slancio a destra, il Napoli giocava con manovre centrali. L’Atalanta lasciava fare sino ai venti metri, poi chiudeva le linee di passaggio e, nei contrasti, non cedeva mai.

Sportiello si esibiva in una serie di respinte a pugni (34’ su Gabbiadini, 42’ su Higuain), ma non erano conclusioni che facevano urlare lo stadio.

A inizio di ripresa, un salvataggio di piede di Sportiello su Higuain (48’), autentico miracolo, condannava il Napoli a una partita di tormenti. Sportiello era onnipresente. Sventava i tiri di Inler (52’) e Gabbiadini (58’ punizione), ma erano tiri che non gli bruciavano le mani.

Con Gabbiadini sotto tono e senza Hamsik, con Higuain intrappolato, con Callejon e De Guzman inefficaci sulle corsie esterne non si capiva come il Napoli sarebbe potuto andare a segno. Intanto, le radioline diffondevano i gol della Lazio, della Sampdoria, della Fiorentina, della Roma. Solo al San Paolo, nessuno scuoteva le reti. Il Napoli bloccato su un deludente zero a zero.

Era già faticoso pareggiare senza gloria quando arrivava un colpo di fortuna. Gomez incorreva nel secondo “giallo” e prendeva la via degli spogliatoi (55’). Non cambiava molto. Nessuno si accorgeva che l’Atalanta era in dieci perché il Napoli non assaltava, non aggrediva, non penetrava, ma continuava nello stucchevole giro-palla alla ricerca del corridoio finale per puntare la porta di Sportiello.

Il patatrac era quasi nell’aria perché l’Atalanta non accusava la fatica, era sempre ordinata, ripartiva meno, ma sembrava controllare il match anche in inferiorità numerica (4-4-1).

Entrava Pinilla per Denis e il cileno impiegava un solo minuto per colpire. Sul lungo lancio di Dramè, si liberava con una leggera spinta di Henrique, dribblava in area Andujar e toccava in rete vanificando la scivolata di Koulibaly sulla linea (71’).

E, adesso, povero Napoli? Non aveva avuto forza, capacità, fantasia sullo zero a zero, lo svantaggio gli confondeva maggiormente le idee. Benitez aveva cominciato a fare i cambi (dentro Mertens e Hamsik) per vincere la partita e la stava perdendo anche perché De Guzman colpiva il palo (61’) prima del vantaggio atalantino e poi Cigarini respingeva sulla linea un colpo di testa di Henrique (78’).

Nella mischia anche Zapata (79’ per David Lopez) e il massiccio colombiano salvava alla fine il Napoli con un gran gol di testa sul lancio di Hamsik (88’). Ottava rete stagionale di Duvan, sesto in campionato. Decisivo era stato anche per acciuffare l’1-1 sul campo della Sampdoria.

Gli attacchi finali del Napoli con 4-2-4 non portavano a nulla. Fioccavano gli scontri. Ammonito Inler. Era diffidato, non ci sarà a Roma. Ma non c’è soprattutto il Napoli pericolosamente in retromarcia in campionato. 
Mimmo Carratelli

 

NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Henrique, Koulibaly, Britos; David Lopez (79’ Zapata), Inler; Callejon (65’ Mertens), Gabbiadini (70’ Hamsik), De Guzman; Higuain.

ATALANTA (4-4-1-1): Sportiello; Bellini, Stendardo, Biava, Dramè; Zappacosta (79’D’Alessandro), Cigarini, Migliaccio, Gomez (55’ espulso); Moralez (66’ Baselli); Denis (70’ Pinilla). 

ARBITRO: Calvarese (Teramo).

RETI: 72’ Pinilla, 88’ Zapata.

 

SERIE A – 28^ GIORNATA.

Chievo-Palermo 1-0, Milan-Cagliari 3-1, Empoli-Sassuolo 3-1, Juventus-Genoa 1-0, Napoli-Atalanta 1-1, Cesena-Roma 0-1, Lazio-Verona 2-0, Parma-Torino 0-2, Sampdoria-Inter 1-1, Udinese-Fiorentina 2-2.

CLASSIFICA: Juventus 67; Roma 53; Lazio 52; Sampdoria 48; Napoli 47; Fiorentina 46; Torino 39; Milan 38; Genoa e Inter 37; Palermo 35; Empoli e Udinese 33; Sassuolo, Verona, Chievo 32; Atalanta 26; Cagliari e Cesena 21; Parma 9. 

PROSSIMO TURNO. Sabato 4 aprile: Roma-Napoli (12,30), Atalanta-Torino, Cagliari-Lazio, Genoa-Udinese, Verona-Cesena, Inter-Parma, Juventus-Empoli, Palermo-Milan, Sassuolo-Chievo, Fiorentina-Sampdoria.

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