La domanda, sulla bocca di tutti, se l’è posta persino la Gazzetta dello Sport: “Se indebitata e con l’Ue- fa sul collo, come può l’Inter prendere Shaqiri, Podolski, Brozovic e Murillo, opzionare Susic e pensare a Yaya Tourè? In tanti si fanno questa domanda e la premessa è che il club non era povero ad agosto e non e? diventato ricco ora”. La Gazzetta ricorda che le entrate avranno ricadute economiche solo da luglio. “Quando – aggiunge – per contro potrebbero entrare i riscatti di Alvarez (11 milioni in caso di salvezza del Sunderland) e Mbaye (3,5 dal Bologna), i 5 milioni dall’Estudiantes per Pereira. Quello che semmai va monitorato, quindi, e? il futuro prossimo. Ecco perché – al netto di una sanzione per il fairplay Uefa che potrebbe toccare i 7 milioni – arrivare in Champions League significherebbe dare continuità al progetto di Thohir. Perche? con il minimo di 50 milioni derivanti dalla maggior competizione continentale (indotto compreso) si garantirebbe la prosecuzione del piano di ET senza dover vendere un pezzo pregiato tra Icardi e Kovacic e senza mettere a rischio tutta l’impalcatura”.
L’idea pare che sia quella di emettere un bond da 300 milioni con cui estinguere il debito contratto la scorsa estate con Goldman Sachs. Idea di cui si parlò già lo scorso autunno, legandola addirittura all’eventualità di portare Lionel Messi a Milano. La spregiudicatezza dei nerazzurri è al centro del dibattito economico-calcistico. Così sintetizzato tre settimane fa sul suo blog da Marco Bellinazzo: una sorta di all-in sul mercato per provare a conquistare la Champions.