Per la Gazzetta dello Sport il Napoli è stato bravo a dettare l’agenda del post-partita, a guidare la comunicazione. Non lo scrive per fare un complimento alla società azzurra; trova comunque un modo più garbato e meno arrabbiato per farlo, rispetto alle parole intrise di schiattiglia scelte ieri dal Corriere della Sera che aveva optato per un uno-due invero sbilanciato con due giornalisti: uno molto vicino alla Juventus, l’altro al Milan.
La Gazzetta ha provato a farlo con più stile, ovviamente mischiando le carte. Nessun accenno al fuorigioco. Ecco cosa scrive Sebastiano Vernazza: «Gli inglesi li chiamano “mind games”, giochi della mente, stratagemmi psicologici per raggiungere un obiettivo, messaggi verbali che nascondono un secondo fine. Nel calcio si fa uso di “mind games” per molti scopi, ad esempio per spostare l’attenzione da un polo di discussione ad un altro. Ultimo caso domenica sera, dopo Napoli- Juventus. A caldo Aurelio De Laurentiis ha attaccato a testa bassa l’arbitro Tagliavento e i suoi collaboratori, Rafa Benitez ha fatto la battuta sul «ci puo? stare». Presidente e allenatore si sono presi la scena dei media e nessuno o quasi ha parlato piu? della brutta prestazione del Napoli. (…) I piu? grandi e recenti interpreti di «mind games» calcistici sono stati Alex Ferguson e Jose? Mourinho».
Tra l’altro non sono i soli, nemmeno a Napoli, a pensare che De Laurentiis e Benitez siano stati abili a spostare l’attenzione da una prestazione opaca. Va ricordato che fino al gol di Caceres la prestazione del Napoli era stata tanto brutta da consentire al Napoli di pareggiare 1-1 con la Juventus. E sul brutto Napoli ci sarebbe molto da dire, invece la squadra stava conducendo una partita accorta e giudiziosa e aveva fin lì lasciato pochissime occasioni alla Juventus, per non dire nessuna.
Chi, invece, in questi giorni non sta dando alcun risalto alle polemiche è La Stampa di Torino.