I dieci scassambrella del 2014.
10) Halfredsson (Verona). Il 26 ottobre va al tiro al volo dopo 28 secondi e fa gol. Il classico caso di giocatore che “caccia la scienza” contro il Napoli. Un gol che poteva affossare la squadra, reduce dalla sconfitta di Berna. Invece scatta la reazione.
9) Calaiò (Genoa). Il 24 febbraio al San Paolo, nei minuti finali della partita, lui che è appena entrato, calcia una punizione da 20 metri e gela il San Paolo. Poi non esulta. Ma se non devi esultare, allora che segni a fare?
8) Farias (Cagliari). Il 23 novembre segna la doppietta che inchioda il Napoli sul 3-3. Uno dei pochi exploit di Zeman nella sua mezza stagione in Sardegna.
7) Belotti (Palermo). Il 24 settembre, al San Paolo è imprendibile. Segna una doppietta e potrebbe farne almeno un altro. Grazie a lui il Palermo torna a casa con un 3-3 e persino con qualche rimpianto.
6) Sarri (Empoli). Il 7 dicembre al San Paolo l’allenatore che lavorava in banca imbriglia il Napoli. Vince la partita tattica contro Benitez e costringe gli azzurri a una partita disperata in rimonta.
5) Sportiello (Atalanta). Altro napoletano d’origine che si esalta contro il Napoli. Nell’assalto finale condotto dagli azzurri alla sua porta si scatena. Una parata d’istinto su tiro da pochi passi e soprattutto il rigore parato a Higuain al 92′. Toglie da solo due punti al Napoli.
4) Bardi (Chievo). Un altro portiere che abbassa la saracinesca e chiude al Napoli la strada del gol. Al San Paolo tiriamo 33 volte in porta, Bardi prende tutto, compreso un calcio di rigore a Higuain.
3) Denis (Atalanta). Un ex che non si sottrae mai dal farci gol. Ne ha segnati tre in un anno solare. Tutti con il contributo della difesa: doppietta il 2 febbraio e un altro a ottobre scorso. Ovviamente in una stagione in cui non è brillante.
2) Massimo Mauro (opinionista Sky). Il più critico verso il Napoli e verso Benitez, al quale non risparmia domande provocatorie. Solo verso Zeman, storico nemico juventino, è più ostile.
1) Aduriz (Athletic Bilbao). Attaccante maturo, ma che arriva all’appuntamento della storia (per i tifosi baschi) carico come una molla. Tiene in apprensione la difesa del Napoli, così come aveva fatto all’andata al San Paolo, e colpisce due volte. Sono suoi i gol che ci fanno fuori dalla Champions nei preliminari, segnando l’umore popolare sin da agosto e provocando fischi e malcontento nelle partite successive alla prima difficoltà.
Il Ciuccio