Oggi è un giorno triste per noi rafaeliti che, pur consapevoli di portare avanti una battaglia perduta in partenza, ancora conserviamo una piccola speranza che questo Napoli varchi le colonne d’Ercole del provincialismo e si proietti in una dimensione almeno europea. Siamo degli illusi, lo sappiamo. E la conferma ci arriva leggendo la prima pagina del Corriere del Mezzogiorno (non L’Eco di Purchiano) che titola ben in vista: “Un premio ai giocatori del Napoli per affondare Mazzarri”. Andiamo a leggere. Il pezzo è firmato da Monica Scozzafava, giornalista di solito bene informata di quel che accade al Calcio Napoli.
L’articolo, in verità, non è incentrato sul premio partita (sulla cui liceità, peralto, ci sono dei dubbi regolamentari). Al punto è riservato solo un passaggio in cui, peraltro, manca il verbo ma il senso è chiaro: “De Laurentiis ci crede e proverà alla vigilia della gara con l’Inter a motivare ulteriormente la squadra, toccando corde che nel calcio hanno un peso specifico. Il presidente del Napoli stanziare un premio per la sua squadra, per battere l’Inter e soprattutto per credere nella Champions. Lo ha fatto già altre volte in occasione di obiettivi importanti”.
La frase giunge al termine di un articolo in cui Inter-Napoli viene definita – non senza enfasi – “la madre di tutte le partite” e in cui addirittura c’è un passaggio – purtroppo non sarcastico – in cui Mazzarri viene definito il tecnico più amato e più odiato d’Italia. Un tantinello eccessivo. Temiamo che il buon Mazzarri non sia proprio centrale nel dibattito sul calcio italiano. Oggi Franco Arturi sulla Gazzetta dello Sport giustamente lo difende dal “rogo” (così è scritto nel titolo del suo pezzo) interista. Mazzarri è aspramento criticato dalla Milano nerazzurra; l’altro giorno Enrico Mentana lo ha pubblicamente invitato alle dimissioni. Arturi definisce eccessive le critiche, tuttavia evidenzia quanto Mazzarri sia vittima del proprio carattere e della considerazione che ha di sé. Cita la sua biografia e lo sfotte a proposito dell’incontro tra lui e Mourinho, “presentato come l’incontro a Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II”.
Ma torniamo a noi. Addirittura il Corrmez cita una dichiarazione di Aronica – Aronica!!! – a proposito di Mazzarri che avrebbe saputo già quattro mesi prima di andarsene che l’Inter sarebbe stata la sua destinazione. Roba da far intervenire il grande capo indiano estiquatsi. Ovviamente parliamo da rafaeliti, da quelli che sono andati in brodo di giuggiole per la citazione dei Monty Python in conferenza stampa, insomma per questo desiderio di uscire da Piedigrotta. Dobbiamo però tristemente ammettere che il dibattito a Napoli esiste; in qualche salottino tv, alla domanda “preferite Mazzarri o Benitez per il Napoli?”, gli ospiti hanno risposto tutti – tutti! – Mazzarri.
Ma torniamo a noi, a noi che Inter-Napoli tutt’al più possiamo considerarla la cugina di tutte le partite. Ecco, noi che abbiamo visto la notizia del premio partita campeggiare su tutti i siti, oltre che in prima sul Corriere del Mezzogiorno, ci saremmo aspettati una smentita dal Calcio Napoli. Dura, precisa, che non lasciasse spazio a qualsiasi replica. Una roba del tipo: “In riferimento all’articolo eccetera eccetera, il Calcio Napoli smentisce nella maniera più categorica l’esistenza di un premio partita per Inter-Napoli”. E sarebbe stato poesia per i nostri occhi leggere anche (ma qui andiamo di fantasia): “Non è costume della società calcio Napoli augurarsi il male di un altro allenatore – per giunta ex tesserato – e poi perché sono ben altri gli incontri che il Napoli considera fondamentali per la stagione”.
Insomma, il silenzio del Napoli ci lascia immaginare che sia tutto vero. Che il Napoli non ha di meglio cui pensare che battersi per l’esonero di Mazzarri, l’allenatore di una squadra che è dietro di noi in classifica. È francamente un brutto colpo. Noi che con Benitez abbiamo sognato di poter esportare nel mondo il marchio Napoli associato alla competenza, alla professionalità, alla progettualità e alla sportività. E invece scopriamo che l’orizzonte di De Laurentiis è fermo a Mazzarri.
Allungati le ferie, Rafa, stacci a sentire.
Massimiliano Gallo