Non è un Napoli allo sbando come i risultati negativi, dall’eliminazione in Champions alle due sconfitte in campionato, farebbero pensare. E Benitez non è in confusione come s’è visto nella lucida conferenza-stampa a Castelvolturno.
Ha chiarito soprattutto il significato del turn-over che a Udine è stato sorprendente, visto dall’esterno. Non ci sono solo le condizioni fisiche dei giocatori a suggerire certe rotazioni, ma l’obiettivo è anche quello di coinvolgere tutta la “rosa” e avere alla fine l’intero gruppo competitivo per andare avanti su tre fronti. Il turn-over, ha sottolineato Rafa, lui non lo fa per risparmiare i migliori snobbando una competizione rispetto a un’altra. È nella sua filosofia impiegare venti giocatori e non undici soltanto.
Intanto, non è ancora il miglior Napoli perché i maggiori protagonisti sono in ritardo di condizione (Callejon, Mertens, Inler, Albiol, in parte Hamsik, Jorginho affaticato, Higuain nervoso, Insigne). Così non s’è visto il gioco veloce dell’anno scorso. Brucia avere perso due partite con due soli tiri in porta degli avversari, e sono stati due gol, accidenti. Tranne nella partita di Bilbao, il Napoli non è stato mai messo sotto. In campo c’è stato meglio degli antagonisti, ma senza fortuna. Mettiamo nel conto il rigore di Higuain e il palo di Gargano che potevano indirizzare diversamente le gare con Chievo e Udinese. Si dirà: sono appena due episodi. Certo, ma nei momenti in cui una squadra non gira, anche un solo episodio può aiutarla.
Ed eccoci, subito, al match col Palermo e a nuove trincee da abbattere. Il 3-5-2 del battagliero Iachini promette poco di buono. Gara gagliarda dei siciliani contro l’Inter, tre giorni fa. In mezzo al campo Rigoni lottatore e regista, l’indiavolato argentino Dybala (21 anni) in attacco, l’altro gaucho Vazquez ovunque e rapinatore di gol, il paraguayano Barreto motorino irrequieto, Sorrentino parate decisive. Una curiosità: in vantaggio, il Palermo è stato raggiunto nelle prime tre di campionato. Neopromosso, a caccia di una salvezza anticipata, concederà poco al San Paolo cercando il colpaccio per il momento-no del Napoli.
Ed ecco che nel Napoli ritornano tutti i migliori e la rotazione di Udine viene cancellata. Zuniga riportato sull’esterno sinistro della difesa. Callejon, Hamsik e Mertens dietro Higuain. In pratica è la formazione beffata dal Chievo. Senza turn-over e con 33 tiri fu gara persa.
Non c’è nessuna “ultima spiaggia” per Benitez e la reazione al momento negativo deve venire dalla testa dei giocatori, come ha sottolineato il tecnico. Ordine, precisione, equilibrio. Il Napoli dovrà avere pazienza senza buttarsi pericolosamente all’arrembaggio perdendo le distanze tra i reparti e lasciando campo all’avversario.
In quanto a equilibrio, si è notato nelle ultime gare una più efficace disposizione difensiva (non però sui calci piazzati). A Udine, c’erano Gargano e David Lopez, due mediani a garantire la difesa e a fare filtro a centrocampo. Se, dietro, il Napoli si sta assestando (ma ha incassato otto gol in sei partite), sono venute meno la precisione e la concretezza in fase offensiva. Bisogna “raffreddare” gli animi bandendo in campo nervosismi, incomprensioni, sfiducia, giocando di squadra e non con avventurose soluzioni individuali.
Alla fine di tutto, il Napoli deve vincere. Questo conta e il bel gioco verrà quando l’armonia tecnica del gruppo e le migliori condizioni di forma lo permetteranno.
Mimmo Carratelli
SERIE A – 4^ GIORNATA.
Empoli-Milan 2-2, Cagliari-Torino, Fiorentina-Sassuolo, Inter-Atalanta, Juventus-Cesena, Napoli-Palermo, Parma-Roma, Sampdoria-Chievo, Verona-Genoa. Giovedì 25: Lazio-Udinese.
CLASSIFICA: Roma e Juventus 9; Verona e Milan 7; Udinese 6; Inter e Sampdoria 5; Atalanta, Genoa, Fiorentina, Cesena 4; Lazio, Parma, Chievo, Napoli 3; Empoli, Palermo e Sassuolo 2; Cagliari, Torino 1.