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La dura vita di un napolista a Dubai (circondato da tifosi del Chelsea)

Dopo venti giorni di viaggio torni in ufficio e ritrovi il faccione di Rafa Benitez che ti sorride da una foto buffa appiccicata sulla porta della tua stanza…sotto il testo di una delirante polemica fra lui e Ferguson che lo portò a perdere la Premier nel 2009… non ti dice molto, ma per loro, i tuoi colleghi, gli inglesi tifosi del Chelsea, questo “rant” è un ricordo indelebile di goffaggine e incapacità di gestire la pressione.
“Welcome Rafa”.
Più sotto, incollato sulla stessa porta un altro articolo di giornale…”Mourinho invoca lo scambio: Torres al Napoli, Cavani a Londra”. La foto dello SpecialOne, di Cavani in una rabbiosa esultanza e Torres con la testa china, quasi piangente.
“Welcome Cavani”
Ma te lo sei meritato.
Facciamo un passo indietro.
Ti trasferiscono per lavoro da Roma a Dubai…sei abituato a seguire il Napoli da lontano, quindi cambia poco. Arrivi a Dubai, e trovi anzi più Napoli che a Roma…Cannavaro Fabio…Diego.
Mai amato il primo (troppo neoton e brutta politica), sempre rimpianto il secondo (troppo poco a Napoli). Dopo poco li fanno fuori uno dopo l’altro…e di colpo non sei più troppo popolare.
Poi, però, il Napoli arriva in Champions…gli Inglesi ti guardano sorpresi…per loro il Napoli è la squadra di Maradona degli ’80 e basta. Tu gli spieghi che questa è una squadra giovane, con tre ottimi giocatori, Cavani, Hamsik e Lavezzi. Quasi non li conoscono. Tifano per il Chelsea, per loro ci sono solo Drogba, Lampard, Terry…l’Italia si ferma a Balotelli, Pirlo e Totti. Tu li lasci parlare, il Napoli ha ancora tutto da dimostrare, per loro è una simpatica e folcoristica matricola.
Manchester City, Bayern, Villarreal. Tu passi la notte (le partite iniziano alle 23.30 locali) a tifare e, sorprendentemente e meritatamente, il Napoli ce la fa. Sorteggio: Chelsea.
Gli Inglesi sono sorpresi, contenti che gli abbiamo eliminato il City, ma non certo preoccupati.
La partita dell’andata la vedi addirittura a Londra. In un pub…Ed è goduria.
Torni a Dubai, in ufficio e ti togli tutti i paccheri dalla faccia. Per un paio di settimane loro, gli inglesi del Chelsea, sono storditi…. Tu ti pavoneggi, gonfi il petto.
Ma la mazzata è dietro l’angolo….Prendono un allenatore migliore, Mazzarri non capisce nulla della partita di Londra, e tu torni ad essere la matricola folcoristica che eri…ma hai fatto vedere che i buoni giocatori, tre, li avevi…e purtroppo li hanno visti anche loro.
Ma…Quest’anno il vento sembra cambiare. Il Chelsea va male, arriva Benitez e va ancora peggio, Torres non segna MAI, sono già fuori dalla Champions, indietro in campionato. I tifosi del Chelsea sono depressi, sognano Mou e odiano Rafa, simbolo di calcio difensivista, lamentele e scuse continue.
Tu invece sfoggi il secondo posto blindato, l’assalto alla Juve. Puoi finalmente controbattere, li sfotti proprio perché hanno Benitez e non lo vogliono. El Nino non è più un calciatore e Rafa che era stato chiamato per salvarne il valore sta fallendo miseramente. A inverno inoltrato le classifiche dicono: Napoli in Champions, Chelsea out per la prossima stagione.
Bei momenti, testa alta di nuovo, petto in fuori.
Ed è lì che ti meriti la foto di Rafa, adesso. Ed lì che ti meriti lo scambio con Torres. Adesso.
Il vento gira ancora.
Napoli ridicolo in Europa league e in panne in campionato. Pareggi su pareggi e la Juve si allontana.
Con Benitez di fatto non riconfermato, il Chelsea vince la Coppa, l’Europa League, entra diretta in Champions e….Mourinho sta per tornare, con conseguente faraonica campagna acquisti che potrebbe includere il Matador.
E tu impari una lezione da tutto ciò, una lezione che è contenuta in un antico proverbio arabo che hai imparato qui, dedicato a chi sfida o si confronta con quelli più grandi:
“Se, all’indomani di una grande vittoria, contemplandoti nudo allo specchio scoprirai un secondo paio di palle, che il tuo cuore non si gonfi di orgoglio, figlio mio, forse vuol semplicemente dire che ti stanno inculando”.
Gianni Mastrangelo

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