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Come mai il fair play vale solo per gli acquisti e non per i premi al cda “familiare” di De Laurentiis?

Il Napolista è un giornale di opinione, intriso di poesia come dice Gallo, almeno secondo l’intento della maggior parte di noi, non uno sversatoio nel quale travasare le pulsioni selvagge di un tifo paranoico, improntato ad un servile rapporto di sudditanza verso il padrone di turno.

Questa impronta aristocratica, almeno di principio, qualche volta ci impone di parlare anche dei massimi sistemi.

Seguendo un procedimento inverso, voglio partire da Mino Raiola per arrivare a parlare di valori.

Ha destato scalpore l’intervista rilasciata l’altro giorno dal Guru napololandese in cui, parlando dei due fuoriclasse del Napoli, ha anticipato che Cavani resterà a Napoli fino a giugno ma, nella prossima tornata di mercato, qualcuno dei cinque club che se lo possono permettere, sborserà i sessantatrè milioni di euro della clausola rescissoria e così sapremo dove giocherà Cavani il prossimo anno.

Con il suo naturale sussiego, ha poi commiserato Hamsik per avere giurato fedeltà al Napoli.­

A suo giudizio, Marek è un ragazzo speciale, ma ha una filosofia di vita che rispetta anche se non la condivide.

Un calciatore non deve mai rinunciare a migliorare e a cercare nuovi stimoli.

Che senso ha per un campione restare tutta la vita nella stessa squadra.

Questo il Raiola pensiero che emblematicamente riassume due diverse filosofie della vita e che mi ha fatto venire in mente una lontana lettura giovanile di Dumas che in chiave di metafora ha scritto: due prigionieri dietro le sbarre; uno guarda a terra il fango, l’altro guarda il cielo.

Ecco perché, nel prendere atto della scuola di pensiero di Raiola, sottoscrivo il “manifesto” di Gallo: “perché in fondo facciamo finta di credere che questo sia ancora uno sport, pur sapendo che non lo è più da tempo. Ma fino a quando il Napolista esisterà, vuol dire che la finzione proseguirà”.

Questa finzione non è però disgiunta da un sogno, quello di ritrovare, almeno in parte quei valori perduti di cui Hamsik è il miglior testimone di questa speranza.

Il discorso di Raiola, sotto l’aspetto tecnico, in ogni caso, smaschera le ipocrisie demagogiche di DeLaurentiis perché dimostra, dati alla mano, quello che io ritengo da tempo, che la clausola rescissoria di sessantatrè milioni di euro, allo stato del mercato, costituisce il miglior viatico per la partenza di Cavani, al quale il nostro generoso presidente ha voluto aggiungere un ulteriore assist con il bonus per i gol segnati, nel chiaro intento di accreditarlo maggiormente nel mercato.

Allora, se vogliamo ancora credere, tra una finzione e una speranza, che questo sia ancora uno sport, incominciamo ad abbattere, con tutti i mezzi,i falsi idoli, a cominciare in casa nostra da De Laurentis, al quale addebito anzitutto la assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi, che per lui sono soltanto gli spettatori consumatori, ai quali riserva nei suoi proclami-l’ultimo quello degli equilibri dello spogliatoio-le più strampalate favole.

Che senso ha parlare di fair play finanziario, quando raddoppia il premio per il Cda familiare, aumenta del 30% i contributi della sscNapoli al consolidato fiscale della Filmauro e, cosa ancora più scandalosa, certificata dai bilanci annuali della società, che il corrispettivo dell’acquisto nel settembre 20004 dalla curatela fallimentare, della società sportiva calcio Napoli, unitamente al titolo sportivo, dell’importo di 29,5 milioni di euro, attraverso un operazione pilotata da Carraro, mediante un’apertura di credito di 32 milioni di euro, da parte di Unicredit Banca, è stato interamente iscritto a bilancio annuo della società con una aliquota del 10%, il che comporta che il prezzo dell’acquisto della società, che costituisce una obbligazione personale dell’acquirente, viene ammortizzato annualmente per circa tre milioni di euro.I n altre parole al termine dell’ammortamento di dieci anni, i tifosi del Napoli hanno interamente regalato a costo zero a De Laurentiis la sscNapoli.

Continuiamo pure a sognare ma, con gli occhi aperti, per guardare il cielo.

P.S. Cavani, se vuole, potrà restare a Napoli, perché la clausola rescissoria, senza il suo consenso, non è efficace.
Antonio Patierno

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