Il Napoli si scuote e frantuma la Roma che lascia ampi spazi in difesa. Mazzarri ordina un match in copertura e contrattacco (4-4-2). Il Napoli esegue e conquista il terzo posto (senza la penalizzazione sarebbe secondo alla pari con la Lazio). Una squadra vitalissima spegne la Roma dell’attacco atomico e la seconda difesa del campionato lascia ai giallorossi un solo gol.
Quando la Roma ha potuto liberarsi al tiro, cinque volte pericolosamente nello specchio della porta, De Sanctis ha sventato le minacce in una serata da grande protagonista. Il Napoli si è abbassato troppo, sacrificando Hamsik a centrocampo, ma le parate di De Sanctis e i gol di Cavani, alla seconda tripletta della stagione, in gol da sette partite consecutive (10 reti fra campionato e coppe), nuovo capocannoniere della serie A, lo hanno fatto volare. Il Matador è ora a cinque lunghezze da Careca e a sette da Altafini fra i cannonieri azzurri di tutti i tempi. Ha già superato Vinicio, Savoldi e Jeppson. Un attaccante da Pallone d’oro. Non gioca in una squadra fortissima, come Messi e Ronaldo, ma segna a valanga. Nel prossimo anno, un nome da inserire nella “rosa” del prestigioso trofeo.
Come sottolinea Mazzarri, tutta la squadra è stata protagonista. Solo Inler è apparso giù di tono, costretto soprattutto a difendere. Hamsik ha avuto magnifici sprazzi in combinazione con Cavani, ma poi anch’egli ha dovuto coprire frenandosi a centrocampo. Il Napoli ha lasciato l’iniziativa alla Roma, ma negli ultimi venti metri l’ha pressata rendendone precarie le conclusioni. La Roma ha costruito e concluso di più (10 tiri nello specchio, otto fuori), il Napoli è stato più concreto (sei conclusioni nello specchio, una fuori). Totti non ha mai tirato in porta, pressato a turno da più di un azzurro. Trequartista ha dispensato palloni, Destro ne ha sprecato un paio. Al tiro, la Roma è stata imprecisa e anche poco fortunata, trovando un De Sanctis in forma strepitosa.
Praticità e cinismo del Napoli, ma soprattutto grande gara difensiva con la super-serata di Zuniga, che ha annullato Lamela, il pressing a tutto campo di Behrami, Britos inventato centrale di difesa, i terzini bloccati, Maggio e Hamsik che si sono spesi molto in copertura. Il rientro di Pandev da titolare (Insigne influenzato e matrimonio durante la sosta) è stato decisivo. I tre gol di Cavani sono venuti da tre assist del macedone che ha giocato una partita piena, lucido e veloce nel contropiede, resistente nei contrasti. Un sontuoso ritorno da titolare.
La sosta era una incognita sul rendimento della squadra. Alla ripresa del campionato sono cadute Juve, Inter e Fiorentina. Il Napoli ha cancellato ogni incognita e si è ripresentato in buone condizioni. Avrebbe potuto far centro in altre tre occasioni (una volta con Hamsik, due con Cavani). Sommando gol e occasioni da rete, il Napoli è sempre in vantaggio (7-6).
Il secondo posto è ora a due lunghezze (Lazio). L’ambiente ha ripreso entusiasmo (pienone al San Paolo), la squadra ha ripreso fiducia. Domenica un’altra partita casalinga, contro il Palermo penultimo in classifica, zero vittorie in trasferta (tre pareggi, sette sconfitte), un punto nelle ultime cinque partite. Comincia il girone di ritorno. All’andata, il Napoli si è migliorato di otto punti rispetto all’anno scorso e ha fatto un punto in più del girone d’andata del terzo posto. L’obiettivo Champions è tornato concreto. Il Napoli aspetta almeno un punto di ritorno dalla Corte di giustizia (17 gennaio) dopo la discutibile doppia penalizzazione della Disciplinare. Sul mercato si deve cercare soprattutto un difensore centrale (domenica sera in panchina, per la difesa, c’erano Fernandez e Uvini). Si sono notati azzurri in recupero (Maggio), azzurri disposti ad ogni sacrificio (Behrami) e a ogni impegno tattico (Hamsik), azzurri ballerini che eseguono gli ordini strategici di Mazzarri (Zuniga concreto come mai, dominatore in copertura su Lamela, audace in più di una fuga). E il grande Cavani fa sognare. Alle spalle del Matador, un Pandev ispiratissimo. Sul piedistallo del successo uno strepitoso De Sanctis. Cavani ha firmato il trionfo, ma tutta la squadra l’ha costruito.
MIMMO CARRATELLI