L’Italia di Prandelli va alla quarta partita del girone di qualificazione per il Mondiale 2014 in Brasile. Gioca a Milano contro la Danimarca che, stando al ranking della Fifa, è al diciottesimo posto (l’Italia è ottava). Dei cinque avversari degli azzurri nel gruppo B, la Danimarca è la nazionale migliore secondo la graduatoria Fifa. Dovrebbe essere l’antagonista più impegnativo con qualche precedente scorbutico come la “combine” con la Svezia che eliminò l’Italia agli Europei 2004. Ma sembra una nazionale leggerina senza i campioni del passato. Finora, nel Gruppo B, ha giocato due partite intascando due pareggi con la Repubblica ceca (0-0) e in Bulgaria (1-1) dove ha giocato un superiorità numerica per più di un’ora. Il pronostico sembra a senso unico.
Nella classifica del girone l’Italia è ben messa (7 punti), due lunghezze davanti alla Bulgaria, tre sopra la Repubblica ceca che però ha una partita in meno. Il primo posto del girone assicura la qualificazione diretta al prossimo Mondiale. E’ alla portata degli azzurri di Prandelli. Non se ne può ipotizzare il fallimento. Se il gioco latita, dopo i “lampi” agli Europei, arrivano infatti risultati favorevoli.
Prandelli si è molto risentito per le critiche alla squadra dopo la partita di venerdì in Armenia. C’è qualche polemica per l’utilizzo in nazionale dei giocatori di Juventus e Napoli che sabato si incontreranno in campionato. In Armenia, la difesa azzurra ha ballato contro avversari veloci e Buffon ha dovuto compiere due interventi di rilievo. Il centrocampo non è stato brillante, in ombra soprattutto Marchisio. Pirlo ha inciso sul risultato col calcio di rigore che apriva il match e col cross per il raddoppio firmato da De Rossi. Gli attaccanti, Osvaldo e Giovinco prima, poi Osvaldo e El Shaarawy, hanno fatto un buon lavoro, ma non sono apparsi fulmini di guerra sotto porta. Forse, il problema maggiore di questa nazionale sta nell’attacco dove Prandelli non ha ancora sicurezze.
Intanto, contro la Danimarca, ritorna Balotelli (influenzato in Armenia) sul quale il commissario tecnico continua a puntare nonostante le mattane di SuperMario e la scarsa considerazione che ormai gode nel Manchester City. Balotelli può essere un punto di forza, la pedina più importante in Brasile, se riuscirà a riscattarsi dalla sua indolenza, dalle reazioni ingiustificate, da un comportamento complessivo che gli frena l’enorme potenziale di cui dispone. Resta da individuare la “spalla” di Balotelli. Le prove di Giovinco non sono state positive per la scarsa personalità del giocatore. Pazzini e Gilardino sono ripieghi. Cassano non c’è più. Di Natale è out. C’è Destro in attesa e si vuole capire meglio che cosa può dare El Shaarawy, 21 anni il primo, 20 il secondo, il futuro è loro. Ma è evidente che al Mondiale bisognerà andarci con un attaccante di potenza, da qui la necessità che Balotelli si inquadri al meglio.
Nelle tre precedenti partite del girone di qualificazione, la formazione italiana non è stata mai la stessa e, dopo il 3-5-2 della prima gara (2-2 in Bulgaria), Prandelli è tornato al suo 3-4-1-2 col centrocampo a rombo e posizioni interscambiabili. Di base c’è Pirlo arretrato e Montolivo più avanti, da trequartista. I mediani sono De Rossi e Marchisio. Il rendimento del centrocampo dipende dalle condizioni di forma dei protagonisti, ma i quattro appaiono titolari sicuro se Montolivo confermerà in seguito lo sfavillante grado di forma attuale (di rincalzo c’è Diamanti).
In pratica Prandelli ha cinque sicurezze (Buffon, Barzagli, Pirlo, De Rossi, Marchisio), una speranza ardente (Balotelli), buoni ricambi per qualche cilecca (Chiellini per Bonucci). Contro la Danimarca, Prandelli cambia gli esterni di difesa, ma non sono bocciature: Abate per Maggio e Balzaretti per Criscito con Barzagli e Chiellini centrali. Inalterato il centrocampo, c’è il ritorno di Balotelli dopo cento giorni (in pratica non è più sceso in campo dagli Europei). Il romanista Osvaldo con 3 gol è il cannoniere di questa squadra.
La Danimarca ha nello juventino Bendtner il giocatore più noto. Giocherà contro la difesa della Juve che lo conosce bene. Contro il danesone di 1,94 sarà Chiellini (1,87) a spianare la sua grinta proverbiale. I danesi giocano col 4-2-3-1, cioè due mediani davanti ai quattro difensori tra i quali l’ex palermitano e romanista Kjaer (1,89) che si dedicherà probabilmente a Balotelli. E’ una nazionale giovane con tre anziani (il discusso portiere Andersen, il difensore Jacobsen, il centrocampista Rommendhal). In difesa sono tutti giovanottoni di rispettabile altezza (Agger 1,91), fisicamente notevoli, ma legnosi e poco veloci. Con palla a terra sembrano superabilissimi, ma la difesa danese potrebbe diventare a sei con l’arretramento dei due mediani. Il “gioiellino” è a centrocampo, il ventenne Eriksen, stellina dell’Ajax.
Non sembra in discussione il risultato, tutta l’attesa è per il gioco che l’Italia saprà esprimere. La Bulgaria, che insegue a due punti, gioca sul campo della Repubblica ceca. Il quarto turno del girone potrebbe isolare ancora meglio gli azzurri di Prandelli in testa alla classifica.
Mimmo Carratelli
QUALIFICAZIONI MONDIALI – GRUPPO B.
Martedì 16: Italia-Danimarca (a Milano), Repubblica ceca-Bulgaria
CLASSIFICA: Italia 7 (3 partite); Bulgaria 5 (3), Repubblica ceca 4 (2); Armenia 3 (3); Danimarca 2 (2); Malta 0 (3).
PROSSIMO TURNO:
22 marzo 2013: Republica ceca-Danimarca, Bulgaria-Malta.
26 marzo 2013: Malta-Italia, Armenia-Repubblica ceca, Danimarca-Bulgaria.